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 2014  gennaio 21 Martedì calendario

LA FAMIGLIA DEL MATTONE


UN ATTICO e un superattico nel cuore di Roma, che non risultavano nemmeno come abitazione civile. Ma lei, Angiola Armellini, figlia di Renato, l’Ingegnere, il costruttore plurimiliardario, il palazzinaro che aveva segnato un epoca, dal dopoguerra, quella del “sacco di Roma”, tra speculazioni, condanne, amnistie, un clamoroso rapimento, il profumo del mattone lo ha respirato fin da piccola.
È STATA sempre l’ombra del padre, fin da quando abitava ancora nella faraonica villa di famiglia all’Eur. E adesso che incappa in un’inchiesta della Finanza per più di mille appartamenti fantasma sfuggiti all’Imu, ecco che spunta sempre dalle fotografie di Dagospia. Bruna, un bel sorriso, una lunga sciarpa rossa, con l’ex compagno Tabacci, leader di Centro Democratico, sempre al momento di entrare in una delle feste della Grande Bellezza. O alla presentazione della Fondazione Armellini, per ricordare il padre. Oppure alla premiazione per la sua catena di alberghi, gli Aran.
Una famiglia, quella degli Armellini, che a Roma ha segnato un’epoca. Dicevi Armellini e pensavi ai mattoni, alle periferie sterminate, tutte cemento, senza verde, quelle che dilagarono come un diluvio dagli anni Sessanta. E pensare che dopo una vita a cento all’ora Renato morì da solo, nell’agosto del 1993, a Porto Santo Stefano, stroncato in acqua da un infarto. In quel momento i suoi beni erano valutati intorno ai duemila miliardi.
Gli era successo di tutto. Rapito nell’Ottanta dalla n’drangheta e rilasciato dopo un anno e un miliardo e 300 milioni sborsati sull’unghia. Si faceva chiamare l’Ingegnere ma non si era mai laureato: figlio di un muratore, ripeteva sempre che aveva fatto fortuna perché era venuto su dal niente. Lasciò le case sotto il livello del Tevere alla Magliana, quelle a Nuova Ostia, tante al Tuscolano e all’Aurelio. Era l’uomo delle giunte democristiane. Tra continui scandali, arresti, bancarotte, gli abusi edilizi a via Mantegna, dove un palazzo venne abbattuto con una palla d’acciaio da 8 quintali. E Angiola? Nel ‘74 sfuggì fortunosamente a un tentativo di rapimento. Con il padre era stata rinviata a giudizio per una frode fiscale di circa 500 miliardi. E ora la storia delle case. Un’altra vita tumultuosa per la saga Armellini.