La Gazzetta dello Sport 21/1/2014, 21 gennaio 2014
NADAL. TIC, MANIE, RITARDI
Tic e manie sono sintomi di stress o tattiche di combattimento? Il Rafa Nadal gladiatore, in campo, s’accompagna a talmente tanta gestualità, inusuale e ripetuta, da convalidare teorie diverse. I rituali del mancino di Maiorca sono abitudini di sempre, dall’allineare le bottigliette d’acqua con l’etichetta rivolta nel modo X piuttosto che nel modo Y all’entrare in campo per il lancio della monetina quando arbitro ed avversario sono da tempo a rete, dal saltellare e poi schizzare velocissimo a fondocampo per il primo palleggio al pizzicarsi con indice e pollice la punta dei pantaloncini, proprio lì, sul fondoschiena, dal toccarsi con un dito prima una basetta poi l’altra, dal tirarsi il collo della T-shirt, al sistemarsi sempre la fascia ferma-capelli, al detergersi il sudore ad ogni «15». E’ teso, si concentra, cerca il suo timing, oppure lo ruba all’avversario, ritardando le operazioni di servizio e risposta che sono sempre più decisive nel gioco sui campi veloci e, notoriamente, sono le più delicate per il più grande campione della terra rossa di sempre?