Tommaso Labate, Corriere della Sera 21/1/2014, 21 gennaio 2014
«SILVIO CERCA CASA». ROSSI E PASCALE IN
MISSIONE –
«Silvio cerca casa». Rossi e Pascale in missione
ROMA — «È vero che sto cercando casa. Ma giuro che la sto cercando per me stessa, per spostare mio figlio dalla periferia al centro. E così, l’altro giorno, ho chiesto una mano alla Pascale. Le ho chiesto “Franci, ti va di accompagnarmi a vedere un appartamento vicino via Condotti?”. E lei mi ha detto di sì». L’atto primo di questa storia comincia ieri pomeriggio. Quando Maria Rosaria Rossi seleziona il tono di voce più convincente che ha in gola per smentire le indiscrezioni di agenzia secondo cui Silvio Berlusconi starebbe sul punto di abbandonare palazzo Grazioli. È vero, insomma, che la senatrice-assistente del Cavaliere sta cercando un appartamento. Ed è anche vero che giorni fa ne ha visitato uno insieme a Francesca Pascale, «e mica è il primo, forse è il terzo o il quarto che vedo». Ma, è il messaggio finale della Rossi, «lo sto cercando per me. Ché non sono libera di trovare una casa nuova?».
Ma visto che il tam tam di voci non si spegne, visto che gli spifferi sul Berlusconi pronto a traslocare da palazzo Grazioli non si placano, ecco che il minifilm assume i contorni del giallo. O di una commedia, tipo «Silvio cerca casa», come quella di Totò nella famosa pellicola. O forse di un film drammatico, visto che sullo stabile in questione aleggia ancora lo spettro di Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, sequestrato e poi ucciso dalla Banda della Magliana nel ’77.
La Rossi prima non fa una piega. Risponde, anzi, che «noi non lasceremo palazzo Grazioli». Ricorda che sì, l’affitto di un’ala del palazzo — ch’era quella in cui lavoravano Paolo Bonaiuti e i ragazzi che compilavano «il Mattinale» — è stato già disdetto in nome di una spending review interna al mondo berlusconiano. «Per il resto, stiamo pensando al rinnovo del contratto d’affitto».
Ma siccome il «Palazzo» ormai ha acquisito una dimensione che va oltre Berlusconi stesso, siccome è lo stabile in cui si consumano una dopo l’altra le riunioni di partito, c’è sempre una domanda che rimane senza risposta. Il Cavaliere in persona sta cercando un’altra casa oppure no? «Ripeto», è la versione di Maria Rosaria Rossi, «noi l’affitto di palazzo Grazioli lavoriamo per riconfermarlo. Per quanto mi riguarda non cambia nulla. Se poi il presidente tra una settimana o un mese decide che vuole cercarsi un’altra casa ecco», conclude, «io questo adesso non glielo so dire».
E qui si arriva all’ultimo atto. E a una ricostruzione che va ben oltre le mille voci sul Berlusconi con le valigie in mano, magari in cerca di un’altra casa nel centro della capitale, una casa che voci impazzite avrebbero già localizzato a via In Arcione (zona Fontana di Trevi), all’interno di uno stabile che secondo le stesse voci sarebbe addirittura di proprietà di Unipol. Voci incontrollate, appunto. L’unico punto fermo sono le confidenze a cui il Cavaliere in persona, a ridosso di Natale, si sarebbe abbandonato con alcuni fedelissimi. A cui avrebbe rivelato che sì, «sto cercando una casa nuova a Roma». Ma non nel centro storico. Bensì in periferia, «zona Cassia», giurano alcuni. Dove c’è più verde. In un contesto che assomigli il più possibile alla Brianza dell’arcoriana villa San Martino. E anche a quella villa romana di Tor Crescenza, l’unico immobile per cui l’ex premier avrebbe fatto follie, ma che non è riuscito a rilevare.