Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 18 Sabato calendario

IL FATTORE KATE

In Inghiterra i cappelli sono un emblema della classe privilegiata legata alla tradizione, e comunque sono indispensabili per anticipare l’accesso all’aristocrazia se non addirittura alla famiglia reale. Questo esame che le nuove miliardarie russe a Londra non riescono a superare (vedi, su Sky, Arrivano i russi!), la signorina Kate Middleton l’ha passato splendidamente già da prima che il suo regale fidanzamento fosse ufficialmente annunciato: non si era mai visto una ragazza così giovane, e senza stemma di famiglia (che poi fu assegnato ai Middleton dalla Corona), imprigionare con tanta divertita grazia i suoi lunghi, ventosi capelli sotto una moltitudine di cappellini piantati sulla fronte, o grandi cappelli ad ombreggiarle il bel viso; molto graziosi, con veletta, fiori, spirali, e un indispensabile tocco di stravaganza, rossi, rosa, turchesi, ad ogni occasione pubblica. Una volta fu tanto audace da arrivare a un matrimonio con un cappottino di velluto nero e in testa un tamburello pure nero, scarpe viola, e su blog, telegiornali e giornali se ne discusse parecchio: gli appartenenti alla famiglia reale indossano il nero solo ai funerali, quindi quella di Kate era una disubbidienza, una gaffe o una nuova moda? E del resto i giornalisti del bon ton reale dedicarono molti commenti dubbiosi al gesto quasi rivoluzionario compiuto dalla signora Samantha Cameron, moglie del Primo ministro conservatore inglese, che alla cerimonia nuziale del principe William con la signorina Kate, diventata da quel momento Catherine Duchess of Cambridge, tra migliaia di spavaldi cappellini femminili (tutti gli uomini tenevano il loro cilindro in mano) era la sola ad aver osato presentarsi a testa nuda: neanche fosse repubblicana! Il 23 ottobre 2013, nella cappella reale di St.James Palace, in occasione del battesimo del principe George Alexander Louis of Cambridge, cinque mesi, la duchessa Catherine aveva in bilico sulla fronte un affascinante tamburello con fiori e veletta, color crema come il bell’abito della casa Alexander McQueen, e come la vestina per neonati reali, con lungo strascico, tutta pizzi e veli, del roseo, bellissimo, annoiato piccino. La foto ufficiale scattata in un salotto di Clarence House, dimora di nonno Charles e Camilla, duchessa di Cornovaglia, dove pochi privilegiati erano stati invitati a un thè dopo il battesimo, la neomamma con in braccio il suo primogenito e in testa il suo impertinente cappellino, era seduta su un divano, tra il marito e la regale bisnonna vestita d’azzurro, con robusto cappello dello stesso colore. In piedi, dietro di loro, il bisnonno Philip, il giovane zio non più scapestrato né fidanzato Harry, nonno Charles e signora, anche lei in color crema e largo cappello svolazzante in tinta. Avevano tutti un’aria molto felice, e i blog non mancarono di raffrontare questo momento di regale entusiasmo familiare, di arricchimento della dinastia Windsor, con le foto, riprese nello stesso luogo 31anni prima, con il neonato principino William tra le braccia della ventunenne mamma Diana, affogata dentro un brutto abitino a disegni rosa e un cappellone pure rosa, che occultavano quello stile, quello splendore, quella modernità che poi avrebbero conquistato il mondo; sono impressionanti i visi induriti delle due Elisabette, la regina sua suocera e la regina madre, sedute al suo fianco, l’espressione cupa del novello padre principe Charles e l’aria già sperduta e desolata di quella principessa già vistosamente infelice come se presagisse il suo angoscioso e alla fine tragico destino. Quanto velocemente cambia il mondo, quanto anche una famiglia reale impara dalle sue sfortune, quanto un popolo continua ad amare, o detestare, la sua decorativa monarchia senza potere, che pare esistere solo per offrirgli una quotidiana, appassionante, patriottica fiction e dei sogni gratuiti che legano il passato al futuro di una intera nazione.
La duchessa Catherine di Cambridge è arrivata per lenire le ferite di una famiglia imprigionata nella tradizione e sconvolta dagli scandali, offrendo a quelli erroneamente chiamati sudditi, ciò che si aspettavano: finalmente una vera storia d’amore tra un futuro re (secondo nella linea di successione, dopo suo padre Charles principe di Galles, ormai ultrasessantenne, e una nonna, la regina, 88 anni, che ha festeggiato i 60 anni di regno ed è in ottima salute) e una bella ragazza qualsiasi: cha ha assunto benissimo il ruolo di moglie del principe ereditario, di madre di un futuro re (il piccolo George, terzo in linea di successione); e che si può benissimo immaginare come regina, in tempi in cui a nessuno importa più del cosiddetto lignaggio, degli antenati, del sangue blu, dello stemma gentilizio, ma venera l’apparenza, si identifica con un personaggio, si inventa una icona: una regina come una star, una celebrità, una diva, che invade Facebook e Twitter, esposta alla curiosità di tutti, in una serie di immagini e storie attentamente programmate da una schiera di esperti della comunicazione. Vera e nello stesso tempo finta, perché poi si può sapere tutto degli abiti della Duchessa di Cambridge, ma nulla dei suoi veri pensieri, essendo quelli disponibili alla folla sapientemente costruiti dai comunicati stampa. Nessuno, neppure la stessa principessa Diana, ha mai pensato che avrebbe potuto essere una regina plausibile: forse non lo è neppure Camilla, dalla vita un tempo spericolata e adesso troppo intenta ad ereditare la dignità della regina Elisabetta e a meritarsi chissà quando il trono. Ma Kate-Catherine ha assunto con intelligenza e saggezza il suo ruolo, imparando per istinto e con l’aiuto di una famiglia piccolo borghese ma doviziosa che per quel suo tesoro mirava molto in alto, come si comporta una possibile futura regina della contemporaneità. Si capisce benissimo quindi perchè la suocera Elisabetta si sia lasciata travolgere dalla gratitudine per questa “ragazza del popolo”, dopo gli scandali e la tragica fine di Diana, “la principessa del popolo”, le rivolga sempre sorrisi radiosi, le abbia consentito persino di darle pubblicamente un bacio sulla guancia. È per questa vistosa tenerezza verso la nuora, che l’informazione si è allarmata e scatenata, quando la regina ha rifiutato, il giorno di Natale, la presenza di Lupo, il cane della duchessa, nella residenza reale di Sandrigham.
William, non ancora ventenne, ma già avvenente e ambitissima preda, si era iscritto all’Università di St. Andrews nel 2001, ed è ovvio che da quel momento le iscrizioni femminili raddoppiarono, una folla di ragazze si precipitò anche dagli Stati Uniti. Tra le nuove studentesse c’era Kate Middleton che aveva rinunciato alla prestigiosa università di Edimburgo, ma nessuno può giurare che anche lei, con quella madre molto ambiziosa, pensasse di tentare la caccia all’e- rede al trono; erano coetanei, ambedue nati nel 1982, lei in gennaio, lui cinque mesi dopo, in giugno. Comunque si trovarono iscritti allo stesso corso di storia dell’arte, e finirono con altri studenti ad abitare nello stesso appartamento. Ma, raccontano gli esperti di microstoria, a trasformare il cameratismo studentesco in un amore come scriverebbe Chi, “da favola”, fu una sfilata per beneficienza organizzata dall’università. La compagna di studi, la più bella e corteggiata del corso d’arte, invitò il principe pagandogli il tavolo e poi lo fulminò comparendo sulla passerella con un modello che non toccava a lei ma di cui si era subito impossessata: una specie di baby doll di rete trasparente, sopra slip e reggiseno, che ne mostrava il corpo perfetto. Quella specie di sottoveste, bruttissima, che costava, allora, 45 dollari, è stata battuta all’asta pochi anni dopo per 15mila dollari. I ficcanaso del protocollo reale intanto si erano dati da fare per individuare nel mondo la degna futura sposa di un principe buonissimo, faticosamente uscito da un’adolescenza segnata dal divorzio dei genitori, dagli ultimi anni tempestosi della vita di sua madre braccata ininterrottamente dai paparazzi sino all’orribile fine. Però alla famiglia era bastata la grande infelicità che aveva causato a tutti, imponendo al principe di Galles una moglie certo bellissima, certo giovanissima, certo nobile, certo vergine, ma violentemente non amata. A nessuno, soprattutto non alla Regina che aveva imparato l’amara lezione, venne in mente di contrastare questa cosa meravigliosa: un grande vero amore del ragazzo William con una ragazza priva delle doti richieste dall’ammuffito protocollo di corte, ma ricca (anche di denaro), di una bellezza davvero regale, ma anche moderna e molto fotogenica, di una capacità di immedesimarsi perfettamente nel ruolo, anche noioso, di futura regina, capace di tenersi il suo principe, di farlo felice, di mettere al mondo l’erede. Sempre sorridente, sempre raggiante, sempre perfetta. E poi, più inglese dell’augusto marito! Infatti, la casa Windsor risale al 1917, quando, durante la prima guerra mondiale, il trisnonno Giorgio V scelse quel nome, in sostituzione del tedesco Saxe-Coburg Gotha, per far dimenticare l’origine tedesca della monarchia che proveniva dal nonno Albert, marito della regina Vittoria, ultima dei sempre tedeschi Hannover. Invece i Middleton hanno un albero genealogico tutto inglese, riportato per esempio nella biografia di Kate di Katie Nicholl, che risale al XVIII secolo. Da parte di madre, antenati poveri, minatori, imbianchini, falegnami, muratori, da parte di padre benestanti, impiegati di banca, avvocati, commercianti. La bisnonna di Kate del ramo paterno apparteneva a una famiglia ricca, discendente di un attendente alla corte dei Tudor: insomma anche Kate, a voler essere pignoli, in qualche modo può essere collegata a un’antica monarchia. I genitori di Kate, la bella madre Carole, ex hostess, e il padre Michael, ex dirigente della British Airways, sono diventati molto ricchi inventandosi la vendita online di tutto ciò che serve per le feste di ogni tipo: con loro lavora la secondogenita Pippa, 31 anni, una frenesia di mondanità e fidanzati, diventata celebre nel mondo, con conseguente nugolo di corteggiatori, per il suo epocale sedere chiuso in un lungo abito aderente, immortalato durante il matrimonio principesco della sorella; il terzogenito James, 27 anni è un industriale di pasticceria personalizzata, e ha suscitato qualche timida protesta da parte dei dignitari di Corte quando per la festa di Hola! preparò torte con la glassa che riproduceva diverse copertine del giornale di gossip, tra cui una in cui appariva la principessa Diana.
Kate e William stanno affascinando il mondo che bada a queste storie, con la loro giovinezza, felicità, e impegno ad avvicinare sempre di più alla gente un’istituzione vecchia e illogica ma rassicurante e decorativa come la monarchia. Rinunciando all’ipocrisia della fiaba sin dalle loro nozze trasmesse live in ogni angolo del mondo: niente cocchio dorato tirato da pregiati cavalli, le teste coronate e i primi ministro delle altre nazioni pigiati tutti in pulmini da turisti, lui certo un po’ da operetta con la sua divisa rossa piena di ori, lei dentro un abito molto semplice (la povera Diana trent’anni prima l’avevano purtroppo travestita da bambolina), un diadema quasi invisibile, una sposa come tante. C’è da sempre un accordo tra l’informazione, anche la più spietata, e la coppia principesca: che, se non braccata e perseguitata, fornirà loro continue preziose informazioni e ancor più preziose occasioni per fotografarli e filmarli. Solo un paio di volte l’accordo fu rotto, ma non in Inghilterra: quando un giornaletto francese pubblicò le foto di Kate mentre prendeva il sole a torso nudo e uno italiano di lei incinta, in bikini e col pancione. William si arrabbiò moltissimo per questa stupida e volgare violazione della privacy. Oggi la quantità di immagini e notizie sulla bella coppia è irrefrenabile, e sempre buonissima e gioiosa, e sono tanti gli specialisti, soprattutto specialiste, che annunciano e mostrano garruli nei telegiornali e blog (inglesi), gli scoop regali: Kate che fa shopping, William che spinge la carrozzina di George, Kate che a Capodanno va a una festa con Pippa, William che dà la mano alla suocera Carole, Kate che adora i pasticcini, Kate che forse è ancora incinta, Kate eletta per la terza volta Top Beauty Icon….