Il Fatto Quotidiano 20/1/2014, 20 gennaio 2014
COME FUNZIONE IN SPAGNA – [SISTEMA PROPORZIONALE, CHE FAVORISCE LA RAPPRESENTANZA TERRITORIALE]
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LA SPAGNA elegge 350 deputati e 259 senatori. I primi vengono eletti in numero di 100 nelle 50 province (ognuna ne elegge di diritto 2, ad eccezione delle due enclave di Ceuta e Melilla che ne mandano a Madrid uno ciascuna). Gli altri 248 vengono eletti con un sistema proporzionale. In questo modo i primi “100” d i ve n go n o espressione dei partiti maggiori, gli altri garantiscono la rappresentatività. Al Senato è diverso. Gli spagnoli eleggono 208 senatori direttamente (ogni collegio ne elegge da 2 a 4) e 51 indirettamente. Non esistono premi di maggioranza.
IL PROGETTO ITALO-IBERICO – [COSÌ “COPIAMO” (MALE) MADRID CHI VINCE CON IL 35% GOVERNA IL PAESE]–
DALLA SPAGNA prendiamo le circoscrizioni più piccole: diventano 118 per eleggere 630 deputati. E anche i listini bloccati di 5-6 nomi. Questo impedisce di per sè ai partiti più piccoli di eleggere direttamente i propri rappresentanti. Su base nazionale, però, chi supera il 5%, può ottenere dei seggi con il sistema proporzionale. Aggiunta ulteriore è un premio di maggioranza alla coalizione più votata. Come indicato dalla Consulta, va messa una soglia. Quella scelta per adesso si attesterebbe al 35%. In tal modo chi vince con più del 35% dei consensi ha un premio di +20%.