Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 19/1/2014, 19 gennaio 2014
COSÌ IL COMPUTER HA CANCELLATO I LOGARITMI DI GIOVANNI NEPERO
Gli studenti di oggi non sanno cosa si sono persi, con l’avvento dei computer. Anzitutto, come già aveva notato Platone nel Fedro a proposito della scrittura, ogni nuova tecnologia tende ad atrofizzare abilità che essa stessa rende superflue. Nel caso della scrittura, l’abilità atrofizzata è la memoria, che diventa inutile nel momento in cui possiamo prendere appunti su qualsiasi argomento. E nel caso delle macchine da calcolo, è la capacità di fare“2 più 2”, visto che qualcos’altro può farlo per noi.
In realtà, le macchine oggi fanno facilmente non solo addizioni e sottrazioni, ma anche moltiplicazioni e divisioni, di numeri enormi. E così facendo, ci hanno fatto dimenticare una delle tecniche più importanti della matematica moderna, pubblicata esattamente 400 anni fa da John Napier, alias Giovanni Nepero, nel suo Mirifici logarithmorum canonis descriptio, “Descrizione della regola meravigliosa dei logaritmi”.
L’idea geniale di Nepero fu notare che, poiché ci è più facile fare addizioni che moltiplicazioni, possiamo semplicemente scrivere i numeri in forma esponenziale rispetto a una stessa base, e ridurre le moltiplicazioni dei numeri alle somme dei loro esponenti. Egli definì dunque il logaritmo di un numero in una data base come l’esponente da dare alla base per ottenere il numero, e stimolò la creazione di tavole logaritmiche, il cui primo esemplare fu stampato già nel 1617 da Henry Briggs.
Coloro che hanno studiato cose utili prima dell’avvento dei computer ricorderanno non solo le tavole, ma anche il regolo calcolatore, che si basa sullo stesso principio dei logaritmi.
Gli altri dovranno accontentarsi di essere come i selvaggi, che si appendevano le sveglie al collo senza sapere come funzionassero.