N. FER., La Stampa 18/01/2014, 18 gennaio 2014
PEJRONE: «IL MERCATO NERO COLPISCE ANCHE IN ITALIA»
«Esiste un florido mercato nero di piante e semi rari: da sempre amatori senza scrupoli organizzano veri furti su commissione. C’è chi è disposto a tutto pur di aggiungere una rarità alla sua collezione».
Le è mai capitato di sentirsi offrire piante di contrabbando?
«Una volta, un paio di anni fa. Mi chiamarono per due esemplari abbastanza rari di origine pugliese, molto costosi. Appena chiesi di vedere i documenti per accertarmi che fosse tutto in regola, si dileguarono».
Anche le piante hanno una carta d’identità?
«Il commercio legale per le specie rare si fa per lo più con i semi. Gli esemplari già adulti hanno un passaporto, a garanzia di chi li vende e chi le acquista. Se non si seguono con scrupolo i protocolli internazionali, non è collezionismo ma saccheggio. Soprattutto in Sud America e Asia, alcune piante vengono sradicate, spesso di nascosto e in gran fretta, senza nemmeno adottare tutte le cautele del caso».
E dove vanno a finire?
«Molti accusano gli Emirati Arabi, ma anche in California esistono collezioni immense. Il valore di un’esemplare può venire dalla sua rarità oppure dalla sua età. Le cycas, palmette che non crescono più di un centimetro l’anno, i cactus o i bonsai vanno a ruba».
Che valorepossono avere?
«Si può arrivare a svariate migliaia di euro, anche se, come per le opere d’arte, è impossibile dirlo con precisione. Una decina di anni fa, rubarono quattro cycas dal giardino del sindaco di Bari, con una gru. Il poveretto si svegliò con un enorme buco in giardino».
Quindi il furto ai Kew Gardens di Londra...
«Di certo è su commissione. Un fatto davvero incredibile: i giardini botanici londinesi sono un tempio, dove è impensabile anche raccogliere la foglia di una pianta. Povera ninfetta, speriamo almeno che chi l’ha desiderata al punto di rubarla sarà in grado di prendersene cura».