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 2014  gennaio 18 Sabato calendario

IL TESORO DELLA BANCA SVIZZERA, 56 MILIARDI DI AZIONI


La Banca nazionale svizzera ha in portafoglio 70 miliardi di franchi in azioni, di cui la metà sono titoli denominati in euro. Convertendo i franchi nella moneta unica, all’istituto centrale della Confederazione fanno capo 56 miliardi di euro di azioni di varie società in giro per il mondo, di cui circa 28 miliardi denominate in euro. Il maxi portafoglio azionario della banca è nato nel maggio del 2004, quando la legge ha permesso all’istituto di Zurigo di allargare il campo degli investimenti includendo anche quelli azionari. Come avvengono gli acquisti? Senza «selezioni attive», ma replicando generalmente gli indici di Borsa e comprando i titoli che li compongono. Dal 2004 — tra alti e bassi — la parte in «equity» è cresciuta, con uno sprint dal 2009 ad oggi: quattro anni fa le azioni valevano il 7% del totale investito, a fine settembre 2013 (ultimo dato disponibile) la quota è salita al 16%. È un’impennata che, secondo gli analisti, si spiega anche con il tetto deciso dalla Bns contro eccessivi apprezzamenti del franco, vendendo valuta locale e acquistando asset oltre confine. Il dettaglio valutario delle azioni non corrisponde per forza a quello geografico, ma può aiutare a farsi un’idea: oltre alla metà in euro, un quarto dei titoli sono in dollari statunitensi e il resto in altre monete come la sterlina britannica e la corona danese. Ci sono poi i vincoli societari: la Bns non compra quote di banche di medie o grandi dimensioni per evitare possibili conflitti d’interesse. E c’è il divieto sulle società «che fabbricano armi vietate sul piano internazionale, che violano gravemente i diritti umani o che provocano sistematicamente gravi danni all’ambiente», ha appena scritto la Bns. Il resto è acquistabile. Con una forte predilezione per la moneta unica.