Paolo M. Alfieri, Avvenire 19/1/2014, 19 gennaio 2014
SEQUESTRATI DUE ITALIANI NEL CAOS DELLA CIRENAICA
Scomparsi. O meglio: rapiti da un gruppo armato, e in una delle zone più calde della Libia, Paese che ancora stenta a trovare stabilità dopo la rivolta che ha scalzato il regime di Muammar Gheddafi. Due operai edili calabresi sono irreperibili ormai da venerdì: le loro tracce si sono perse non lontano da Derna, nella Cirenaica. Si tratta del 62enne Francesco Scalise e del 48enne Luciano Gallo, entrambi originari della provincia di Catanzaro, il primo di Pianopoli ed il secondo di Feroleto Antico. Due piccoli Comuni, dove ci si conosce tutti. Dove la crisi ha chiuso in maniera inesorabile ogni possibile sbocco occupazionale. Così, per Scalise e Gallo, l’unica alternativa è stata quella di un lavoro all’estero.
I due lavorano in Libia per la General World di Crotone, un’impresa edile che si occupa di lavori stradali. Secondo una prima ricostruzione, gli operai erano usciti con il furgone della ditta ma non hanno fatto più ritorno. Il furgone è stato ritrovato insieme agli attrezzi ma degli operai non c’è nessuna traccia. Secondo l’agenzia libica Lana, che ha citato il racconto dell’autista, i due operai sono stati rapiti da un gruppo armato che li ha costretti a salire su un altro veicolo nei pressi del villaggio di Martuba, tra Derna e Tobruk. La scomparsa è stata denunciata dal fratello di Scalise, anch’egli in Cirenaica per lavoro: l’uomo si è presentato nell’ambasciata italiana di Tripoli per presentare denuncia. Inutili, per ora, le ricerche. «Stiamo facendo tutti gli accertamenti per chiarire la situazione – ha detto il console italiano a Bengasi Federico Ciattaglia –. Sappiamo che in quella zona la situazione è molto difficile e lo abbiamo segnalato». La Farnesina sta «vagliando ogni ipotesi» ed ha attivato tutti i suoi contatti.