19 gennaio 2014
Giuseppe Iannicelli, 52 anni, suo nipote Nicola Campolongo detto Cocò, 3 anni, e la sua compagna marocchina Ibtissam Touss, 27
Giuseppe Iannicelli, 52 anni, suo nipote Nicola Campolongo detto Cocò, 3 anni, e la sua compagna marocchina Ibtissam Touss, 27. Il bambino, «dolcissimo, sveglio, gioioso», affidato al nonno, sorvegliato speciale con otto anni di prigione alle spalle per traffico di droga, perché la madre Antonia, il padre Nicola, lo zio Roberto Pavone, e la nonna Maria Rosaria Lucera, dal 2011 sono tutti in galera. L’altro giorno lo Iannicelli, che aveva un conto in sospeso con la ‘ndrangheta per via di una partita di coca mai pagata, dovendo incontrare i balordi a cui non poteva saldare il debito perché era a corto di soldi ebbe l’idea di portarsi appresso, a bordo della sua Punto, la compagna e il nipotino, convinto che davanti a una donna e soprattutto a un bambino quelli non l’avrebbero ammazzato. Finì invece che i mafiosi spararono in testa prima a lui, poi alla compagna e infine al nipotino e subito dopo, per cancellare ogni traccia, diedero fuoco alla macchina. I tre corpi, trovati qualche ora più tardi ridotti a scheletro dalle fiamme. Sul cofano dell’auto una moneta da cinquanta centesimi, lasciata dai mafiosi per dire che lo Iannicelli non valeva niente. Sera di giovedì 16 gennaio nella campagna di Cassano Ionio (Cosenza).