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 2014  gennaio 18 Sabato calendario

CINQUE COSE SUL CONSUMO DI CARNE NEL MONDO

La fondazione ambientalista tedesca Heinrich Böll e l’associazione Friends of the Earth hanno pubblicato L’atlante della carne 2014, un rapporto sulla produzione e sul consumo di carne nel mondo. Barbara Unmuessig, presidente della fondazione, ha riassunto il rapporto in un’intervista alla Bbc. Il dato più importante è che i paesi più poveri stanno raggiungendo quelli più ricchi nel consumo di carne e, secondo Unmuessig, questo è un potenziale rischio per l’ambiente (a causa del consumo di acqua per gli allevamenti e dell’inquinamento dovuto soprattutto alla produzione di anidride carbonica, uno dei gas serra). Ma il rapporto è pieno di altri numeri e statistiche interessanti e inattese.

La crescita della Cina (e del resto del mondo)
Nei paesi sviluppati la domanda di carne non cresce da 50 anni e il consumo è rimasto più o meno stabile tra le 830 e le 960 kcal al giorno. Nel frattempo la domanda nel resto del mondo è aumentata. In Cina il consumo di carne si è quasi decuplicato dal 1963 ad oggi ed è arrivato a un livello comparabile con quello dei paesi occidentali. Contemporaneamente è cresciuto, di poco ma in maniera costante, il consumo di carne nel gruppo dei paesi meno sviluppati del mondo.

Il costo in acqua della carne
Per ottenere un chilo di bistecca di bovino sono necessari più di quindicimila litri d’acqua nell’intero ciclo produttivo, più o meno l’equivalente di 110 vasche da bagno. Circa cinquemila litri sono necessari per produrre un chilo di formaggio. Si tratta di quantità d’acqua notevoli se paragonate a quelle necessarie per ottenere prodotti agricoli. Un chilo di grano, ad esempio, ha bisogno soltanto di 1.300 litri, mentre ad un chilo di carote ne bastano appena 131.

Una macelleria grande quanto la Bulgaria
Il più grande produttore di carne del mondo si chiama JBS, una società fondata nel 1953 che ha sede in Brasile. Il suo fatturato è di circa 38 miliardi di dollari l’anno, una cifra più o meno pari al PIL dell’intera Bulgaria. Gli altri gruppi principali si trovano negli Stati Uniti. Sono il gruppo Cargill e Tyson food, ognuno con un fatturato annuo di circa 33 miliardi di dollari.

L’India e la carne
L’India è il paese con più vegetariani di tutto il mondo: circa un terzo della sua popolazione dichiara di non mangiare mai carne. I motivi sono principalmente religiosi e hanno a che fare con le tradizioni buddiste, induiste e giainiste sulla reincarnazione e sulla non violenza. Inoltre, le vacche sono considerate sacre e ucciderle per mangiarle è considerato un reato. Nonostante questo, leggendo il rapporto, Slate ha notato che l’India negli ultimi anni è diventato uno dei principali esportatori di carni bovine nel mondo. Aggirando i tabù tradizionali, infatti, il governo e i produttori hanno investito moltissimo denaro sugli allevamenti. Circa il 25 per cento di tutta la carne di bufalo che si vende nel mondo arriva dall’India (anche se diversi gruppi nazionalisti e estremisti induisti hanno protestato contro la pratica, sostenendo che tra vacche e bufali non c’è poi questa grande differenza).

E i polli?
La carne di pollo sta per prendere il sopravvento su quella di maiale come carne più mangiata al mondo, un primato che il porco detiene più o meno da quando esistono le statistiche sul consumo mondiale di carne. Ogni anno vengono consumati 106 milioni di tonnellate di carne di pollo contro 114 milioni di tonnellate di carne suina. Ogni anno nel mondo vengono macellati per scopo alimentare 58 miliardi di polli, circa otto per ogni essere umano sulla Terra. Al secondo posto ci sono le anatre, con 2,8 miliardi di animali macellati ogni anno. I maiali (che sono considerevolmente più pesanti di polli e anatre e hanno quindi più carne) arrivano terzi, con 1,3 miliardi di animali macellati l’anno.