Fulvio Fulvi, Avvenire 18/1/2014, 18 gennaio 2014
BABY PEGGY, LA PRIMA MINIDIVA
Capelli corvini a caschetto su un faccino da simpatica canaglia, occhi vispi, mossette furbine: l’americana Baby Peggy è stata il primo énfant prodige della storia del cinema, diva del muto a tre anni. Esordì nel 1921 in Her Circus Man di James D. Davis dopo qualche apparizione in teatro cominciata quando aveva solo 18 mesi. In seguito partecipò ad altre 56 pellicole, una carriera interrotta a vent’anni, nel 1938 quando, ormai famosa, decise di cambiare mestiere: si mise a scrivere, con lo pseudonimo di Diana Serra Carry, saggi su Hollywood e biografie dei suoi ex-colleghi attori. Ma per il cinema ormai Baby Peggy «non era più buona» e lei, rimasta imprigionata nel cliché della bimbetta impertinente, non ha saputo, o voluto, seguire altre strade. La sua storia è simile a quella di altre piccole star del grande schermo passate in breve tempo dal successo all’oblìo. Nata a San Diego, in California, il 26 ottobre 1918 , Peggy-Jean Montgomery (questo il suo nome all’anagrafe), fu ’buttata’ prima sul palcoscenico e poi sul set da mamma e papà che la volevano attrice e famosa. Nel giro di pochi anni, richiestissima da registi e produttori, guadagnò un patrimonio che i genitori però dilapidarono. Di questo sfruttamento Peggy soffrì, portandosi dietro da adulta frequenti depressioni. Oggi, l’ex bambina prodigio ha 95 anni e non ha smesso di stupire. Nel dicembre scorso ha scritto una briosa lettera «ai cari amici milanesi della Cineteca Nazionale» per ringraziarli di aver restaurato uno dei film più belli della sua carriera, The Family Secret (vedi box), proiettato al MIC (Museo Interattivo del Cinema), nell’ambito della rassegna ’Quasi muti - Capolavori del cinema sonoro senza parole’. Simile, per certi aspetti, è la vicenda della più celebre Shirley Temple, detta ’riccioli d’oro’, pestifera dai boccoli biondi, che ha imperversato negli studios americani dagli albori del sonoro alla fine degli anni ’40: a tre anni prende lezioni di danza; a quattro debutta nel grande schermo e poi recita, balla il tip-tap e canta a fianco di Cary Grant, John Wayne, Henry Fonda, Gary Cooper e altri grandi, sempre nella parte della bimba birichina e arguta.
Nel 1936 rifà Capitan Gennaio, un film che rese celebre Baby Peggy dodici anni prima. Si sposò a 17 anni con l’attore John Agar, conosciuto sul set di Il massacro di Fort Apache : un amore spezzato dall’alcolismo di lui che ne impedì la convivenza. L’attrice oggi ha 85 anni. Dopo il cinema ha fatto politica, è stata ambasciatrice Usa in Ghana e Cecoslovacchia.
Nel 1936 fu presentata dai produttori come la Shirley Temple francese: è Josette Contandin, primogenita di Fernandel. Aveva 10 anni quando interpretò con il padre Josette di Christian-Jaque, in cui cantava e faceva graziose moine. Il film piacque ma il futuro Don Camillo fu drastico: «Basta così, non voglio che una donna della mia famiglia lavori nel cinema». E consigliò alla piccola di dedicarsi soltanto alla scuola.
Ha creduto fino in fondo nelle qualità della figlia, invece, senza farsene scrupoli, la tedesca Ella Almond, mamma di Jodie Foster, una bimba che a tre anni sapeva leggere, interpretava serie Tv e fu scelta per reclamizzare una lozione abbronzante in un celebre manifesto nel quale appare, con le treccine bionde, su una spiaggia accanto a un cagnolino. Poi, a quattordici, arrivò per Jodie la prima candidatura all’Oscar per una parte in Taxi Driver di Martin Scorsese. Un premio vinto finora due volte dall’ex baby-star di Los Angeles.
E in Italia? Ricordate Bellissima di Luchino Visconti, del 1951? Vi recitava la romana Tina Apicella di cinque anni: sapeva piangere a comando per una scena intera senza interrompersi mai. Fece coppia perfetta con Anna Magnani qui nei panni della madre che cerca, invano, di lanciarla nel mondo del cinema. Per lei fu la prima e ultima esperienza davanti a una cinepresa.