Federico Rampini, la Repubblica 18/1/2014, 18 gennaio 2014
IL BANCHIERE TRAVESTITO DA DRAG QUEEN
Banchieri, ecco quali lezioni potete imparare dalla gestione di un bordello”. Chi parla se ne intende davvero: è uno di loro. Comincia così la stupefacente, esilarante, controversa esibizione teatrale di Priscilla Zalm.
Imponente e spavalda drag queen, Priscilla arringa i dipendenti del colosso bancario olandese Abn Amro (o quel che ne resta) spiegando: “Siamo in un business florido con una tradizione secolare”. Il mestiere piu` antico del mondo, insomma: il bordello o la banca? Trionfo in scena, applausi a ripetizione, risate convulse, perché tutti sanno chi c’è sotto il costume di Priscilla. È Gerrit Zalm, il vero presidente della banca olandese, non nuovo a questi exploit teatrali con travestimenti da drag queen. Priscilla non è sua sorella come vuole la finzione dello spettacolo, è proprio lui. Un pezzo di bravura, un piccolo capolavoro di satira autoironica. Abito lungo, di un blu scintillante come gli occhialoni appariscenti, parrucca rossa, finti seni protuberanti, tacchi a spillo, voce in falsetto. Un attore di prim’ordine, con una sceneggiatura spumeggiante. I doppisensi li spara a raffica come un vecchio teatrante d’avanspettacolo.
Esalta la qualità del “front office” (l’equivalente degli sportelli bancari) occhieggiando il proprio petto generoso; poi il “back office” (gli uffici ammini-strativi della banca che stanno sul “retro”) palpeggiandosi le natiche. Sul presunto fratello, la battuta più tenera è questa: «Il presidente ha smesso di lavorare, preferisce dirigere, così guadagna di più»). Il successo della prima performance sul palcoscenico è stato tale che Abn Amro annuncia “almeno sei repliche”. Non bisogna privare del godimento nessuno dei 23.000 dipendenti della banca. La prossima volta forse non basterà un semplice teatro, di questo passo bisognerà affittare uno stadio. Dopo aver depredato i risparmiatori di mezzo mondo, i banchieri vogliono sfidare anche gli incassi dei Rolling Stones?
E sì che questo Zalm noi ce lo ricordiamo come uno dei sacerdoti dell’austerity, austero ministro delle Finanze olandese dal 1994 al 2007, liberale e liberista, uno degli
artefici del Trattato di Maastricht, sempre pronto a schierarsi con la Germania nel bacchettare quegli spreconi dei Pigs, i “porcellini” dell’Europa meridionale. Lo avevamo perso di vista, mentre lui si rifaceva una seconda vita nel settore privato. Nella migliore (o peggiore) tradizione delle “porte girevoli”, il sistema inventato in America che ha tanti emuli anche sul Vecchio continente, dopo essere stato al governo e` entrato nel mondo della finanza. Fino a diventare presidente di una banca che lo stesso governo olandese ha dovuto nazionalizzare per salvarla dal crac. Abn Amro, è la sezione rimasta in Olanda, dopo che altri pezzi di quel colosso furono venduti a Santander, Fortis, Royal Bank of Scotland, a loro volta trascinati nel disastro (anche l’Italia fu coinvolta, col Monte dei Paschi di Siena che strapagò l’Antonveneta ex filiale di Abn). Come presidente di Abn Amro, secondo il Financial Times, prima di inventarsi il sosia Priscilla, Zalm «era noto come un manager grigio e aspro». La metamorfosi trasgressiva, secondo un portavoce della banca, “si inserisce in un’antica tradizione di umorismo olandese”. Umorismo beffardo, evidentemente. Chissà se insieme con i dipendenti della banca si sono divertiti a guardare Priscilla su YouTube anche i contribuenti olandesi, che ci hanno rimesso 30 miliardi di euro: tanto è costato il salvataggio pubblico di Abn Amro. Lui si difende spiegando di aver voluto «enfatizzare il bisogno di valori forti in una banca dal passato torbido».
La performance della drag queen potrebbe giustificarsi come un’abile trovata di marketing. I precedenti illustri non mancano. Sir Richard Branson, il magnate inglese di Virgin, apparve vestito e truccato da hostess su un volo di Air Asia per pagare il pegno di una scommessa perduta. Steve Ballmer di Microsoft riscattò la sua immagine “noiosa” con un’apparizione talmente esuberante a una convention aziendale, che qualcuno credette di sentire l’aroma della marijuana. E Steve Jobs in un ispirato discorso alla Stanford University invitò i giovani ad “essere folli”, come un rito iniziatico verso la creatività. In quanto al travestimento e alle allusioni sessuali, anche Wall Street ha una tradizione liberal: il top management di Goldman Sachs versò generose contribuzioni per la campagna a favore dei matrimoni gay. Ma a quando lo stesso spirito progressista, applicato ai superstipendi del top management? È proprio il
Financial Times a insinuare il tarlo del dubbio, dietro l’euforica performance teatrale di Priscilla. «La verità è che le azioni delle banche sono risalite, i bonus torneranno a crescere, e tutta la disciplina mostrata dalle banche negli ultimi anni potrebbe dissolversi». Di Zalm, gli olandesi forse ora ricorderanno solo la versione drag queen. Dimenticando che il suo liberismo a oltranza contribuì a seminare anche nel suo paese i germi della crisi, e un’ondata di riflusso anti-europeista.