Tommaso Ciriaco, la Repubblica 17/1/2014, 17 gennaio 2014
L’ULTIMA OFFESA DI BUONANNO ALLA MINISTRA “È SOLO UN OGGETTO DI ARREDAMENTO”
[Gianluca Buonanno]
Si connette al wi-fi di Montecitorio. Apre Facebook. «Legga qui», dice Gianluca Buonanno. C’è scritto: ’La Kyenge fa la vittima? Cantiamo tutti Vacaputanga’. Il deputato leghista, orgoglioso, fa partire un video. È una canzone di Walter Valdi in dialetto meneghino. Bastano un paio di strofe: ’In d’una foresta del CentroKatanga/ gh’era la tribù dei Vacaputanga/ L’era una tribù de negher del menga/ grandi, ciula e balabiott’. La melodia è accompagnata da un cartone animato. Tribù di colore, uomini che suonano il tamburo. Ride a crepapelle, Buonanno.
Onorevole, lei è razzista?
«Ma no, assolutamente. Se critichi uno di colore, ti danno del razzista. Un po’ come con gli omosessuali, se fai una battuta dicono che sei omofobo».
Se sono battute omofobe, è omofobo. Ieri si è dipinto la faccia di nero, in Aula. Un gesto che ha indignato. Per tutti era razzista.
«Era un gesto elegante per spiegare che in Italia se sei clandestino o rifugiato politico, hai vitto e alloggio garantito. E ti danno pure soldini. Se sei disabile, hai 15 euro al giorno. Quindi è ora che gli italiani si dichiarino rifugiati politici, perché se sei scuro hai più vantaggi. Un clandestino ha più diritti dei disabili».
Così finge di non conoscere i drammi legati all’immigrazione.
«A Lampedusa hanno fatto tutto quel circo per la doccia per la scabbia, ma il direttore del centro - che hanno fatto fuori - è una persona in gamba. Se non li mettevano in fila nudi non finivano più di fare il lavaggio».
Scusi, ma erano condizioni umilianti. Nudi, in pubblico.
«Perché, scusi? Lei negli spogliatoi, dopo aver giocato a pallone, come fa?».
Lei se la prende quotidianamente con il ministro Kyenge perché è di colore.
«È un oggetto d’arredamento, in questo caso di ebano. La metti lì, ma non fa nulla come ministro ».
Questi sono insulti, onorevole. E infatti l’hanno accusata di razzismo.
«Se non era di colore non faceva il ministro. E quando parla dice solo cazzate. Cazzate rispetto alla realtà».
Ma voi non la attaccate per quello che fa come ministro.
«Ma che significa? Io rispondo per me. Non sono razzista, con gli immigrati ho un bel rapporto. Mi votano, perché da amministratore ho dato loro case e un lavoro. Se poi succede che si tutela di più un clandestino che un italiano, non va bene: prima bisogna aiutare la nostra gente. Se questo è razzismo, sono razzista».
Il sospetto è che la Lega alzi il tiro contro gli immigrati per coprire i gravi scandali che l’hanno travolta.
«Abbiamo avuto in passato gravi difficoltà, ma sul territorio siamo molto presenti».
Prima di iniziare l’intervista, Buonanno è a pranzo nel ristorante di Montecitorio. «Onorevole, tingendosi il volto ha provocato un putiferio. Ne discutiamo?». E lui, mentre mangia rigatoni al sugo: «Lo so, sono contento. È quello che voglio».