S.IAC., Libero 17/1/2014, 17 gennaio 2014
EQUITALIA IN CRISI: INCASSI CROLLATI
La recessione colpisce pure gli esattori del fisco. Nel 2013 Equitalia ha registrato oltre 7,1 miliardi di riscossioni (3,8 miliardi per l’Agenzia delle Entrate, 1,7 per l’Inps e 1,6 per gli altri Enti), con un calo di circa il 5% rispetto ai 7,5 miliardi del 2012 e ancora maggiore rispetto agli 8,6 miliardi rastrellati nel 2011. A spiegare i motivi della flessione è la Corte dei Conti, secondo la quale, come si legge in una nota della società di riscossione, ha pesato «la crisi economica generalizzata, ma anche i numerosi interventi normativi con i quali, dal 2011 a oggi, il legislatore ha introdotto misure di più ampio respiro per i debitori, incidendo profondamente sugli strumenti attribuiti a Equitalia e sui relativi volumi di riscossione». Un fisco più umano e comprensivo? Non bisogna lasciarsi ingannare. Se allarghiamo il perimetro del confronto, infatti, i conti tornano. Dal 2006 a oggi, tiene a sottolineare la stessa Equitalia, c’è stato un «aumento significativo delle riscossioni rispetto alla gestione precedente affidata alle società private. Da una media di 3,2 miliardi all’anno, registrata prima della nascita della società, si è passati a una media di quasi 8 miliardi per un totale di circa 55 miliardi in 7 anni».
Ad impattare sul calo dello scorso anno un «ruolo importante hanno avuto le dilazioni di pagamento». Nel 2013 sono state 398mila le rateizzazioni concesse per un valore che supera i 2,9 miliardi di euro. Complessivamente le rateizzazioni attive sono 2,2 milioni per un ammontare di 24,7 miliardi di euro e rappresentano più del 50% del valore del riscosso.
«Il personale di Equitalia sta gestendo congrande capacità di ascolto le singole situazioni che si presentano allo sportello», ha spiegato l’ad Benedetto Mineo - «Anche grazie alle nuove norme stiamo ponendo massima attenzione ai casi critici di oggettiva difficoltà economica e le procedure di recupero, come negli anni passati, si stanno concentrando sulle fasce di inadempienza più elevate, cioè nei confronti di quei contribuenti recidivi che per anni hanno sottratto al fisco ingenti risorse a danno di tutta la collettività. Oggi circa i due terzi del riscosso proviene da debitori che hanno importi da pagare superiori a 50 mila euro».
Per quanto riguarda i costi del servizio, Equitalia ha voluto sottolineare i notevoli risparmi dovuti alla riforma della riscossione che ha comportato una significativa riduzione dei componenti degli organi societari, pari a 240 unità, e delle relative spese per un importo di circa 6 milioni di euro. Anche nell’anno appena passato è proseguita la riduzione dei costi di produzione, amministrativi e del personale. Un calo che nel triennio 2010-2012 ammonta a 107 milioni di euro, ed è proseguita nel 2013 con ulteriori risparmi che saranno formalizzati nel prossimo bilancio. Considerando i dati di bilancio delle precedenti società concessionarie private, e tenuto conto anche dell’aumento dei volumi di riscossione, «dal 2006 a oggi si è determinata una diminuzione del 60% del costo per euro riscosso».
S.IAC.