Antonio Maggiora Vergano, Il Tempo 17/1/2014, 17 gennaio 2014
IN USA ESPLODE L’OMAHA-MANIA
Omaha è una città del Nebraska che non raggiunge il mezzo milione di abitanti, ma da domenica scorsa negli Stati Uniti è famosa come New York o Los Angeles. Il motivo? È stata urlata ben 44 volte dal quarterback dei Denver Broncos Peyton Manning durante il Divisional Playoff della Nfl con i San Diego Chargers, gara seguita in tv da milioni di telespettatori. Questo perché «Omaha» era l’audible (la parola) usato da Manning per avvertire il suo attacco che la difesa avversaria stava andando in fuorigioco e accelerare la rimessa in gioco della palla. Anche questo ha aiutato i Broncos a vincere la gara.
Il perché Manning e i suoi avessero scelto Omaha non è dato sapere, l’unica certezza è che, durante la gara, sui social network si è scatenata una baraonda, tanto che il Greater Omaha Convention ha pubblicamente ringraziato Manning. Difficile calcolarne il ritorno economico, mentre più facile sarebbe farlo se Denver dovesse battere domenica prossima i New England Patriots nella finale di Conference e approdare al Super Bowl del 2 febbraio a New York. Un «Omaha» chiamato da Manning nel Super Bowl varrebbe infatti sui 100.000 euro, considerando che uno spot da 30’’ costa 4 milioni di dollari.
Così l’Omaha Steak (azienda della carne) si è detta pronta a sponsorizzare Manning. Secondo un portavoce della Nfl non ci sarebbero impedimenti, ma la trattativa non si aprirà. Nessuno, Manning per primo, approverebbe una cosa del genere. Il rispetto della partita più importante nella carriera di un giocatore va infatti oltre qualsiasi cifra di denaro. Almeno in America.
Antonio Maggiora Vergano