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 2014  gennaio 18 Sabato calendario

CASA/1 «A

Genova mi sento a casa mia, ma a chi fa questo mestiere non è permesso scegliere: è la città che sceglie noi. È la gente che ha deciso che tornassi ad allenare in questa città» (Maurizio Gasperini).

CASA/2 «Non voglio comprare una casa già fatta, ma costruirla come piace a me. Ho trovato il terreno, sarà vicino alla casa di mia mamma a Santa Valburga. Spero di cominciare a costruirla la prossima estate e di andarci ad abitare l’anno dopo. Il progetto è già nella mia testa e sceglierò tutto, anche la cucina, di solito toccherebbe alle donne, ma visto che in casa cucino io…» (Dominik Paris, argento in discesa libera ai Mondiali 2013).

DOMENICA «Alla fine di ogni partita chiamo casa e parla con tutti. Al San Paolo vengono a cedermi, non ne saltano una. Ma mia madre e mio padre mi hanno seguito sin da quando ho cominciato da bambino, non ricordo una domenica senza di loro» (Lorenzo Insigne).

IPOCRISIA «Amo la California. Ci verrei a vivere. Strade e clima sono ottime per allenarsi in questo periodo. Ed è un bellissimo posto per passare il tempo libero, sì. Che male c’è? Prendete Twitter. Io mi mostro come sono, non come fanno certi colleghi che sembra facciano la vita dei monaci. L’allenamento, ma anche la cena in un locale alla moda. Ai tifosi piace così, e anche a me. Se scelgono di seguirti, è logico che vogliano vedere tutto di te e non una versione filtrata. Io odio l’ipocrisia» (Filippo Pozzato).

BENEFIT «Qui nei benefit che ogni giocatore ha, sono comprese pure le chiavi della palestra. Un’altra cultura, un’altra mentalità rispetto alla nostra. E poi ti lavano tutto, incredibile. Trovi anche stirato, quando torni dall’allenamento della mattina. Ah, e poi come alloggio mi hanno dato una villa...» (Giuseppe Poeta, al primo anno con i baschi del Vittoria).

QUALITA’ «Se non avessi i figli giovani non avrei comprato l’abbonamento. Ma alla fine vado allo stadio con loro. È da un pezzo che mi chiedo: “Che cosa sta succedendo?”. Sono andati via un sacco di giocatori e nessuno ha detto niente… Ai cambiamenti ci sto, ma poi deve arrivare la qualità. Tutto questo non è da Milan» (DiegoAbatantuono).

CUORE «Pattiniamo per lasciare un’impronta e fare in modo che il pubblico torni a casa con qualcosa in tasca. Ci mettiamo il cuore, e la giuria l’ha capito» (Anna Cappellini che, con Luca Lanotte, ha vinto l’oro agli Europei di Budapest).