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 2014  gennaio 17 Venerdì calendario

VATICANO POVERO CONSULENZE RICCHE


Sarà pure "povera e per i poveri" la Chiesa sognata da papa Francesco. Intanto però sta diventando il Paese di Bengodi delle più pregiate e costose fabbriche al mondo di sistemi organizzativi e finanziari.
L’ULTIMA ARRUOLATA è la leggendaria McKinsey & Company, con l’incarico di sfornare «un piano integrato per rendere l’organizzazione dei mezzi di comunicazione della Santa Sede maggiormente funzionale, efficace e moderna». Quanto basta per seminare il panico tra gli addetti ai lavori, che negli ultimi tempi in Vaticano non sono diminuiti ma aumentati, in un crescendo di confusione. A padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa e portavoce ufficiale, è stato aggiunto un "senior communications adviser" nella persona del giornalista americano Greg Burke, membro dell’Opus Dei, con un ufficio in segreteria di Stato. Per non dire dei due addetti stampa che il presidente dell’Istituto per le Opere di Religione, Ernst von Freyberg, si è portato a Roma la scorsa primavera dalla sua Germania, Max Hohenberg e Markus Wieser, entrambi della Communications & Network Consulting. Poi c’è la Radio Vaticana, con 30 milioni di dollari di passivo annuo. C’è "L’Osservatore Romano", altra voragine di costi. C’è il Centro Televisivo Vaticano, che fa buoni incassi grazie all’esclusiva mondiale delle immagini del papa, ma deve fronteggiare spese proibitive con la Sony e altre grandi firme per la modernizzazione delle tecnologie. E poi ancora c’è il pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, un carrozzone burocratico che avrebbe dovuto fare lui il lavoro ora affidato alla McKinsey, ma evidentemente non ne è stato ritenuto capace. In questo marasma si è capito da un pezzo che papa Francesco preferisce fare di testa sua. Delle tre sue interviste che hanno fin qui fatto epoca, due le ha date ai gesuiti de "La Civiltà Cattolica" e una al superlaico fondatore de "la Repubblica", senza che né padre Lombardi né Burke né altri ne sapessero alcunché.
Altra firma di grido reclutata dal Vaticano è il Promontory Financial Group, con sede centrale a Washington. Da maggio, una dozzina di suoi operatori si sono installati nei locali dello Ior e passano al setaccio a uno a uno i conti dell’istituto, in caccia di operazioni illecite. Altrettanto fanno con i conti dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Non solo. Dirigenti di spicco di Promontory fanno parte ormai in pianta stabile del vertice dello Ior. Era di Promontory Rodolfo Marranci, il nuovo direttore generale della "banca" vaticana. E sono divenuti senior adviser dello Ior Elizabeth McCaul e Raffaele Cosimo, capi rispettivamente delle sedi di New York e per l’Europa di Promontory. Da oltre Atlantico viene anche Antonio Montaresi, chiamato a dirigere l’ufficio rischi, un ruolo che nello Ior prima non esisteva. Un’analoga moltiplicazione dei ruoli e del personale interessa in Vaticano anche l’Autorità di Informazione Finanziaria, creata alla fine del 2010 da Benedetto XVI, oggi diretta dallo svizzero René Brülhart, costosa star internazionale in materia, e prossima a raddoppiare il suo staff.
A CERTIFICARE I BILANCI dello Ior c’è la Ernst & Young, alla quale il Vaticano ha ora affidato anche la verifica e l’ammodernamento delle attività economiche e della gestione del governatorato del piccolo Stato. E a un’altra multinazionale, la Kpmg, è stato chiesto di allineare agli standard internazionali la contabilità di tutti gli uffici con sede nella Città del Vaticano.
A dispetto della decantata trasparenza, nulla trapela sui costi di queste operazioni, che si presumono ingenti, in particolare quelli a carico dello Ior. Come non bastasse, la "banca" vaticana ha dovuto coprire con 3,6 milioni di euro una parte del debito di 28,3 milioni, accertato dalla Ernst & Young, della giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. E con un’altra decina di milioni di euro ha dovuto colmare metà della voragine lasciata nella diocesi di Terni dal suo ex vescovo Vincenzo Paglia, oggi presidente del pontificio consiglio per la famiglia.