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 2014  gennaio 16 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - COME S’È RIDOTTA LA LEGA


ROMA - L’Aula del Senato riprende l’esame del decreto svuotacarceri, che prevede anche la cancellazione del reato di immigrazione clandestina e i senatori della Lega Nord, mentre non si placano gli attacchi contro il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, occupano per protesta gli uffici del presidente Grasso a Palazzo a Madama. A fine mattinata, dopo che i senatori del Carroccio hanno fatto ostruzionismo in Aula, la discussione è stata rinviata a martedì. "È una grande vittoria della Lega. I lavori dell’Aula sul ddl sulle pene alternative slitta a martedì", ha annunciato il capogruppo della Lega Nord al Senato, Massimo Bitonci.
La protesta della Lega. "Avevamo chiesto una Capigruppo - ha spiegato il senatore della Lega Raffaele Volpi - e non è stata convocata. Come se niente fosse sono tornati in Aula". "Se non esistono più regole salta la democrazia - ha detto Bitonci, presidente della Lega Nord al Senato -". Per il rappresentante leghista stamani in Aula, mentre si discuteva di un altro provvedimento, quello sulle demolizioni edilizie abusive, Grasso assente, la presidente di turno, Fedeli, ha deciso di invertire l’ordine del giorno, riproponendo la discussione dello svuotacarceri.
Affacciati alla finestra. Il capogruppo del Carroccio Massimo Bitonci, i suoi due vicepresidenti Sergio Divina e Raffaele Volpi e il senatore Jonny Crosio si sono affacciati alla finestra per segnalare la loro presenza ad oltranza negli uffici di Grasso fino al ritorno del presidente del Senato a Roma. I quattro leghisti hanno definito la loro protesta come un "flash mob" e hanno sventolato bandiere e cartelli.
Reato clandestinità, Lega occupa uffici Grasso. Discussione rinviata a martedì
Alcuni senatori leghisti affacciati alla finestra centrale della facciata di Palazzo Madama al piano nobile, sopra le bandiere
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Vicepresidente: "Nessuna occupazione". Non c’è stata alcuna violazione del regolamento al Senato, così come non c’è stata occupazione dell’ufficio di Grasso, sostiene la vice presidente vicaria di Palazzo Madama, Valeria Fedeli: ’’L’Assemblea del Senato - spiega in una nota nella quale smentisce la protesta del Carroccio - questa mattina ha ripreso l’esame del disegno di legge sulle pene alternative al carcere, come previsto dal calendario approvato mercoledì scorso anche dal gruppo della Lega. Nel pomeriggio di ieri, a causa di una temporanea indisposizione del relatore Casson, era stata unanimemente concordata l’inversione dell’ordine del giorno limitatamente a quella seduta con l’intesa che questa mattina si sarebbe ripreso il provvedimento contestato dalla Lega. Inoltre - ha aggiunto - i senatori Questori, alla luce delle notizie delle agenzie di stampa, hanno verificato personalmente che non è in corso alcuna occupazione degli uffici del presidente Grasso da parte dei senatori della Lega i quali stanno intervenendo in Aula sul disegno di legge in discussione’’.
E su Twitter le foto dello studio vuoto. A conferma di quanto sostenuto da Fedeli, lo staff di Grasso ha postato sull’account Twitter del presidente del Senato una foto dello studio vuoto. La stanza è ordinata e deserta.
Salvini: "Bene azione senatori". Soddisfazione per l’azione intrapresa dai senatori del Carroccio è stata espressa su Facebook dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: "La Lega Nord, da sola, blocca il Senato
per protestare contro la schifosa legge svuota-carceri e salva-delinquenti. Bene, arrendersi mai! Sabato mobilitazione popolare fuori da 30 carceri. Le persone da aiutare stanno fuori, non dentro le galere!", ha scritto.

IL LEGHISTA CHE SI TRUCCA DI NERO
Camera, Buonanno si trucca di nero: "Bisogna essere scuri per ottenere qualcosa"

"Facciamoci più neri per avere gli aiuti che hanno gli stranieri". La provocazione in aula del deputato leghista che, durante un question time, ha tirato fuori dalla tasca del cerone nero ed ha cominciato a tingersi la faccia

INCONTRO SALVINI-LE PEN
E’ sempre più stretto il rapporto tra Lega Nord e il Front National. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, e la leader della estrema destra francese, Marine Le Pen, si sono incontrati a pranzo al Parlamento europeo a Strasburgo per concordare una strategia comune in vista delle europee.

Durante l’incontro si è valutata l’ipotesi di fare “eventualmente” un gruppo parlamentare comune al Parlamento europeo dopo le elezioni di maggio, ha spiegato all’Ansa la leader del Front National, sottolineando che l’estrema destra francese ha “inquietudini in comune” con il partito italiano che riguardano “l’Unione europea, l’euro, il funzionamento anti-democratico della Ue, l’immigrazione massiccia subita dai nostri paesi”. Per questo motivo “discutiamo per vedere se, partendo da questi punti in comune, potrà uscire un giorno una lotta politica al Parlamento europeo, eventualmente nel quadro di un gruppo parlamentare”. Le Pen ha poi respinto le accuse di razzismo definendole “scandalose”, ma ha ribadito che la linea del suo partito è contro l’immigrazione “perché non abbiamo più i mezzi per sostenerla”.

Preoccupa la deriva razzista della Lega Nord? “Non sono aggiornata giorno per giorno sull’attualità politica della Lega Nord – risponde Le Pen – Quello che è certo è che noi stessi siamo regolarmente e scandalosamente accusati di razzismo per il motivo che noi ci opponiamo all’immigrazione. Penso che il semplice fatto di essere contrari all’immigrazione non significa che siamo razzisti. Il Front National ha sempre detto che difendiamo i francesi di qualsiasi razza, religione e origine. Non è per questo che accettiamo l’immigrazione di massa, l’apertura generale delle frontiere, l’arrivo massiccio di rom o di altri popoli che non possiamo più accogliere perché non ne abbiamo più i mezzi”.

“Incontro con Marine Le Pen, un patto molto positivo!”, ha commentato invece Salvini su Facebook. E ha aggiunto: “Un’altra Europa è possibile. Un’Europa pacifica e ordinata, fondata sul Lavoro e sulle Culture, non serva dell’Euro e delle banche. Un’Europa orgogliosa, che non è disposta a farsi invadere da uomini e merci. Una Comunità in cammino. Diamo fastidio? Sicuramente. Ci attaccheranno? Sicuramente. Abbiamo paura? NO! Avanti, insieme si può”.

Critiche all’accordo sono arrivate dal Pd. "L’accordo di oggi tra la Lega e Marina Le Pen è il giusto sigillo dell’escalation razzista del partito di Salvini e Maroni - ha detto Emanuele Fiano, capogruppo Pd nella commissione Affari Costituzionali della Camera. - Un movimento ormai ai minimi storici che, dopo aver rappresentato l’emblema della corruzione con il caso del tesoriere Belsito, sta raschiando il fondo del barile della propria ideologia insultando ogni giorno il ministro Kyenge e il nostro deputato Chaouki per la loro attività antirazzista e antidiscriminatoria".

"Le offese e le minacce ai nostri parlamentari e ministri, come l’invito a cucirsi la bocca a Chaouki e l’accusa di favorire la negritudine alla Kyenge - ha aggiunto - rappresentano il grado zero della civiltà politica in un paese in grave crisi economica che ha bisogno di politici capaci di risposte serie e non di inaccettabili insulti razzisti".