Sil. Bar., Il Messaggero 16/1/2014, 16 gennaio 2014
BRACCIALETTI ELETTRONICI-FLOP E COSTANO 55 MILA EURO L’UNO
I COSTI
ROMA Neanche fossero gioelli di Bulgari, Cartier o Tiffany. I 90 braccialetti elettronici per il controllo a distanza dei detenuti attualmente in funzione costano allo Stato 55mila euro cadauno. Per la precisione, la convenzione da 9,82 milioni di euro che il Ministero dell’Interno ha rinnovato alla fine del 2011 con Telecom Italia prevede che la società fornisca 2mila braccialetti pagati 2,4 milioni, somma alla quale si aggiungono oltre 3 milioni per l’organizzazione. Ma ad oggi i braccialetti attivi sono solo meno di cento, ad un costo di circa 5 milioni. Il conto è presto fatto. E’ dai dati forniti dal capo della Polizia Alssandro Pansa, nel corso di un’audizione in Commissione Giustizia alla Camera, che viene confermato il perdurante spreco di risorse per uno strumento di cui il decreto legge sulle carceri del Guardasigilli Cancellieri punta ad un uso più esteso. Se negli Stati Uniti e in molti altri paesi europei il controllo elettronico a distanza dei detenuti è una realtà ormai consolidata, in Italia bisogna tornare al 2001 per trovare la prima norma che introduceva il braccialetto elettronico in via sperimentale. Per un decennio si è rivelato un flop: la gran parte mancava di segnale Gps (fondamentale in caso di evasione del detenuto) o lanciava falsi allarmi che facevano muovere inutilmente polizia e carabinieri. Ora la tecnologia è più avanzata.
CONTRATTO TELECOM
Ma gli spreghi sembrano perdurare. Nel 2011, infatti, è stata rinnovata la convenzione con Telecom che - ha ammesso Pansa - effettivamente «è un costo enorme, soprattutto considerando il numero dei soggetti interessati. E’ ovvio che se oggi andassimo sul mercato troveremmo di meglio. Rinnovare questo contratto è stato un errore da parte nostra». La convenzione è stata annullata dal Consiglio di Stato, ma l’azienda ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea. L’intenzione è di cambiare rotta: «Dobbiamo aspettare la norma - ha detto il prefetto Pansa - e fare un decreto sulle caratteristiche cui ci dobbiamo attenere. Poi verrà fatto un bando, con una gara europea. Non sarà niente di immediato». Serviranno 9-12 mesi. Il capo della Polizia si è raccomandato, però, che se il detenuto evadere la «violazione sia sanzionata con vigore».