Roberto Fuccillo, La Repubblica 16/1/2014, 16 gennaio 2014
NAPOLITANO: “SUBITO LA GRAZIA AL DETENUTO CHE CHIEDE L’EUTANASIA IN CARCERE”
NAPOLI — SÌ alla grazia e alla scarcerazione. È quello che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede con premura per Vincenzo Di Sarno, trentacinquenne recluso nel carcere di Poggioreale, ma affetto da un grave tumore. Nei giorni scorsi Di Sarno aveva inviato al Quirinale una lettera in cui chiedeva di potere almeno uscire dal carcere per praticare l’eutanasia. Ma la vicenda era iniziata già nel settembre scorso, come riepiloga la stessa nota del Colle: «La prima domanda di grazia era stata presentata dalla madre del detenuto il 12 settembre 2013 (circostanza rivelata all’epoca da Repubblica, ndr), mentre la condanna del figlio non era ancora definitiva e dunque non poteva in ogni caso essere oggetto di esame per l’eventuale provvedimento di clemenza. L’avvio dell’istruttoria su una successiva domanda è stato quindi possibile presso il Ministero della Giustizia soltanto dopo il 19 novembre 2013. Nel frattempo, la Presidenza della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia la garanzia che le condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno siano costantemente ed adeguatamente controllate. In contatti con l’Ufficio del Garante diritti dei detenuti della Campania è inoltre emersa l’opportunità di attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute».
Dunque, oltre alla grazia, già avviata in autunno, Napolitano ora chiede in sostanza la scarcerazione del detenuto. Lo fa, come aggiunge la nota, «pur consapevole che il reato commesso dal detenuto in questione è stato fonte in altri di dolore che merita rispetto e considerazione». Di Sarno sta infatti scontando una condanna a 16 anni per omicidio. Tuttavia il Presidente «si augura che sia l’esame della richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena sia la procedura per la grazia siano condotte in tempi commisurati alla gravità delle condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno».
I due si erano anche incontrati alla fine del settembre scorso, quando Napolitano visitò il carcere partenopeo, e da lì fece partire l’offensiva per l’indulto. La madre del detenuto, Maria Cacace, ora esprime a Napolitano tutta la sua gratitudine: «Ringrazio il presidente, spero non sia troppo tardi per Vincenzo e che ora si faccia presto perché non può attendere ». La prossima mossa è attesa per domani. Di Sarno riceverà la visita in carcere di Giuseppe Baretta, sottosegretario alla Giustizia, per sincerarsi personalmente delle sue condizioni.