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 2014  gennaio 16 Giovedì calendario

SICILIA, RIMBORSATI GIOIELLI, AUTO E PURE DIABOLIK


PALERMO — L’onorevole Livio Marrocco, ex presidente del gruppo Futuro e Libertà, è di certo quello che ha avuto più fantasia: si è fatto rimborsare dal Parlamento siciliano 179,40 euro per una bellissima collezione di fumetti Diabolik. E poi, anche le spese per la revisione della sua moto, per la lavanderia, per alcuni bei vassoi di pasta fresca. Si è fatto rimborsare pure profumi, occhiali e un Ipad.
Evidentemente, i più cari, perché ha presentato una nota spese di 13.975,08 euro. Pure i centesimi. Ma lui allarga le braccia: «Quel fumetto era allegato a un quotidiano, ho la coscienza a posto, spiegherò tutto ai magistrati ».
Dalla settimana prossima, i 13 capigruppo della precedente legislatura siciliana saranno chiamati a giustificare le proprie spese pazze davanti al procuratore aggiunto Leonardo Agueci e ai sostituti Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri. Fra i 97 indagati sono finiti anche alcuni deputati che hanno utilizzato soldi pubblici per la propria attività politica: nella lista c’è il renziano Davide Faraone, oggi deputato nazionale. I pm gli contestano una spesa non rendicontata di 3.380,60 euro. Ieri, Matteo Renzi lo avrebbe invitato a un gesto chiaro: «Serve massima trasparenza, metti tutti i giustificativi delle tue spese on line. Se fai così nessuno può rimproverarti». Ma il caso è ormai aperto.
Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta bacchetta il Pd: «Chi è indagato non può entrare in giunta». E prova ad alzare i toni della polemica: «Il ministro Cancellieri non aveva commesso alcun reato, ma per il Pd doveva essere sbattuta fuori per un profilo etico, ergo Faraone...». Il delfino di Renzi in Sicilia non ha però alcuna intenzione di farsi da parte e replica: «Dimostrerò la mia trasparenza». Nei prossimi giorni, i pubblici ministeri di Palermo chiederanno di Faraone al capogruppo del Pd, Antonello Cacolici, uno dei destinatari dell’avviso di garanzia per peculato. Al Partito Democratico vengono contestati anche 13.675 euro per necrologi e 28 mila euro per fantomatici sondaggi. «Sono spese istituzionali », ribatte Cracolici. «C’è in corso un killeraggio inaudito nei confronti di Faraone».
Intanto, però, la lista delle spese più o meno pazze sta scuotendo il Parlamento siciliano. Con i soldi dei gruppi è stato acquistato davvero di tutto. L’ex capogruppo dell’Udc, Rudy Maira, si è fatto finanziare il leasing per una fiammante Audi A6: costo, 58 mila euro. L’ex deputato Franco Mineo, di Grande Sud, si è fatto rimborsare anche la benzina per la sua auto e per quella della moglie. Importo, 3.425 euro. Il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini ha messo a note spese anche una multa da 51 euro, una cartella esattoriale da 67,75 euro e il lavaggio della propria auto (lavaggio di lusso, da 360 euro). Al gruppo Pdl rimborsavano pure due gelati. Importo 8,80 euro.
Però, in fondo, i big spender del Parlamento siciliano non
sono poi così egoisti. Fra i 30.700,88 euro spesi da Cataldo Fiorenza, capo del gruppo Misto, non figurano soltanto acquisti al supermercato, in gioielleria, o in centri estetici, ma anche in un negozio di giocattoli. Fiorenza ha fatto pure un generoso regalo d’eccezione, a una dipendente del gruppo: un bel cenone di Capodanno in un’esclusiva villa di Catania. Ai contribuenti è costato 637 euro.