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 2014  gennaio 16 Giovedì calendario

DIRITTO

& ROVESCIO –
La Regione Friuli Venezia Giulia ha varato una legge elettorale che prevede di eliminare una norma (che sinora è stata, più che altro, di galanteria) che è in vigore in Italia da più di 150 anni. Si tratta della omeopatica preferenza che, nelle competizioni elettorali, viene tradizionalmente accordata all’eletto «più anziano». In pratica, se in una elezione due candidati arrivano a prendere lo stesso numero di voti (ipotesi, questa, com’è facile intuire, molto improbabile; i matematici direbbero che è di terzo grado), viene eletto, fra i due pari-merito, il consigliere più anziano. La misura di preferenza è del tutto simbolica. Più di galanteria che operativa. Sennonché la presidente del Friuli, Debora Serracchiani (che, tra l’altro, è una dei dodici, come gli apostoli, che fanno parte della segreteria di Renzi) si è data da fare perché la nuova norma prevedesse che, in caso di parità di voti, prevalga il «candidato più giovane». Bingo!