Stefano Montefiori, Corriere della Sera 16/1/2014, 16 gennaio 2014
VALÉRIE: «UMILIATA DAVANTI AL PAESE» E JULIE PERDE IL POSTO A VILLA MEDICI
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Altro che riposo ed esami preventivi, come vorrebbe la versione ufficiale dell’Eliseo. Venerdì 10 gennaio, dopo le foto di Closer e le parole di conferma di François Hollande, Valérie Trierweiler si è chiusa nei suoi appartamenti e ha avuto una crisi di nervi. «Sono stata umiliata davanti alla Francia intera», ha detto al segretario generale dell’Eliseo, Pierre-René Lemas. Lo choc è stato così forte, racconta una persona del suo entourage contattata dal Canard enchaîné , che il medico del Palazzo è accorso e ha consigliato il ricovero immediato.
A distanza di quasi una settimana, la première dame si trova ancora nel reparto di medicina interna del Pitié Salpetrière, e di dimissioni non si parla. La sua curiosa situazione di première dame giornalista, non sposata, che vive all’Eliseo e continua però a scrivere per Paris Match , ha creato un corto circuito ieri, con l’uscita nelle edicole del settimanale: copertina dedicata allo scandalo, titolo «Una coppia alla prova del potere», e a pagina 10 l’articolo consegnato da Trierweiler prima che il caso esplodesse, una recensione dell’ultimo romanzo di Andreï Makine. L’attacco sembra fatto apposta per queste circostanze: «Non c’è peggior veleno mortale dell’indifferenza», scrive Trierweiler. Come quella mostrata dal presidente Hollande, che nella conferenza-fiume di martedì non ha pronunciato una sola volta il nome «Valérie».
François Hollande ha superato con successo — almeno secondo i più sussiegosi standard francesi — lo scoglio dell’incontro con i 600 giornalisti, e c’era da aspettarsi un momento di pausa nello scandalo, in attesa dell’annunciato chiarimento prima della visita di Stato a Washington da Barack e Michelle Obama, l’11 febbraio.
Invece, la vita privata dei protagonisti continua ad avere riflessi nella vita pubblica. Le indiscrezioni su un’ipotetica gravidanza di Julie Gayet si sono rivelate infondate, ma l’amante di Hollande continua a fare parlare di sé: ieri ha fatto causa a Closer , il settimanale Mondadori che ha pubblicato le foto della relazione con Hollande, e soprattutto è comparsa — per scomparire subito dopo — nella lista dei quattro giurati di Villa Medici, l’«Académie de France» a Roma.
La giuria è incaricata di selezionare 15 ricercatori o artisti che saranno ospitati a Villa Medici a partire da settembre, per 12 o 18 mesi, e nelle settimane scorse il direttore Eric de Chassey aveva scelto l’artista Anne-Marie Clairet, la coreografa Marie-Agnès Gillot, la compositrice Lucia Ronchetti e lei, Julie Gayet, attrice e produttrice.
Ma la pubblicazione della lista è arrivata adesso, al momento sbagliato. L’amante di Hollande, la deuxième dame come l’ha ribattezzata con poca galanteria l’ex premier Alain Juppé, nominata per un incarico pubblico?
Intervento della ministra della Cultura, Aurélie Filippetti, che depenna d’autorità Julie Gayet e nomina al suo posto la scrittrice Emmanuelle Bernheim, «tenuto conto delle circostanze».
Quindi, Julie Gayet forse non era stata messa in giuria perché amante di Hollande, ma di sicuro per quel motivo è stata tolta. Le dimensioni pubblica e privata continuano a incrociarsi, nonostante gli auspici del presidente.
Per risolvere il pasticcio, ecco il consiglio dell’esperta Cécilia Attias, la donna che fece dannare Nicolas Sarkozy durante la sua presidenza: «Sono stata première dame brevemente — ha detto a Rtl — ma come pretendere che la moglie o compagna del presidente non esista, o si limiti a sistemare i fiori a tavola? Bisogna disciplinare questo ruolo, e poi lasciare libera la scelta di impersonarlo oppure no».