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 2014  gennaio 16 Giovedì calendario

CAPTAGON, L’ANFETAMINA CHE ALIMENTA LA GUERRA

[in fondo i dati] –
La vecchia macchina artigianale ricorda un grammofono. Serviva a produrre caramelle, adesso nel cono di alluminio vengono versati gli ingredienti per realizzare le pasticche che dal laboratorio tra le montagne della Bekaa viaggiano sui camion fino al porto di Beirut e dal Libano verso i Paesi del Golfo. Dove il consumo di questa droga chiamata Captagon è in crescita come le violenze in Siria. Il regime e i ribelli si accusano reciprocamente di alimentare con il traffico gli acquisti di armi, di rinvigorire con le anfetamine la voglia di combattere dei soldati e dei miliziani.
Il Captagon è il nome commerciale di un farmaco proibito negli anni Ottanta, veniva prescritto ai ragazzini affetti dal disturbo da deficit d’attenzione e iperattività. Le tavolette da spaccio, tipo ecstasy, hanno mantenuto lo stesso nome e lo stesso componente (la fenitillina), sono popolari in Kuwait, a Dubai, in Arabia Saudita, dove a metà settembre dell’anno scorso un trafficante siriano è stato impiccato: i giovani del regno consumano un terzo della produzione mondiale e la produzione mondiale è concentrata tra Libano e Siria.
Nel 2013 i poliziotti di Beirut hanno sequestrato oltre 12 milioni di pasticche e hanno intensificato le operazioni contro i clan. Il colonnello Ghassan Chamseddine, che comanda la narcotici locale, racconta alla rivista Time come le bande sunnite siriane della zona di Homs si siano spostate in aree più sicure verso il Libano, da dove restano coinvolte nel conflitto che va avanti da quasi tre anni. «Con un paio di operazioni possono guadagnare fino a 300 milioni di dollari (oltre 220 milioni di euro) — spiega — e con quei soldi comprano armi». Per aiutare i ribelli in questo caso, per sovvenzionare i soldati di Hezbollah e i miliziani del regime, quando nei traffici di Captagon sono gli avversari a mettere le mani.
Due ricercatori israeliani dell’Istituto internazionale per il contro-terrorismo di Herzliya spiegano in uno studio del 2013 che Hezbollah ormai si paga le spese anche con i farmaci contraffatti (non solo Captagon, pure pillole di Viagra). Anche se i leader del movimento sciita negano di essere coinvolti nei traffici di stupefacenti, qualche boss locale ammette che i sostenitori nella Bekaa potrebbero finanziarsi attraverso le anfetamine.
Comprare una pasticca costa attorno ai 7 euro e gli attivisti siriani raccontano che il consumo è cresciuto tra i civili, qualche ora di euforia per provare a dimenticare la guerra. Un agente della sicurezza interna assicura all’agenzia Reuters di averne notato gli effetti sui dimostranti e sui ribelli presi prigionieri. «Possiamo picchiarli e loro non sentono il dolore, ridono sotto i colpi».
L’opposizione accusa invece gli shabiha , le squadracce formate da alauiti pro-Assad, di essere implicati da sempre nel commercio: «La situazione è peggiorata con il conflitto. I criminali, i drogati possono fare quello che vogliono perché la gente è in miseria, non ha un lavoro. I soldati prendono il Captagon per reggere ai turni di guardia la notte o prima di andare in battaglia e non sentire la paura».
I ribelli fondamentalisti del Fronte Al Nusra proclamano di voler reprimere il traffico e l’uso di droghe. Spesso però — racconta un capo del gruppo a Time — devono lasciar correre perché gli abitanti dei villaggi si ribellano: trasportare le pasticche al di là delle montagne è rimasto l’unico modo per sfamarsi.

LA PASTICCA –
IL PREZZO:
Il Captagon è un’anfetamina molto diffusa in Medio Oriente. E’ a buon mercato (1 compressa costa 15 euro, circa 7 in Siria) e facile da produrre (composta da ingredienti semplici da reperire e legali).
IL MERCATO:
Prodotta per lo più in Siria e nella Valle del Bekaa (Libano), da dove la sostanza viene poi contrabbandata nel paesi del Golfo, Arabia Saudita in testa.
L’ESCALATION:
Nel 2013 aumento vertiginoso delle compresse bloccate alle diverse frontiere: il ricavato dello smercio serve a finanziare la guerra di Assad.