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 2014  gennaio 15 Mercoledì calendario

L’ORO OLIMPICO E POI IL CINEMA


[Clemente Russo]

Clemente Russo, stasera Inizia una nuova avventura extrasportiva, in tv, con “Mistero” su Italia 1. Perché ha accettato la proposta di Mediaset?
«Fare qualcosa di extrasportivo mi è sempre piaciuto. Lo considero un’attività molto interessante e la svolgo part time, ovvero nei miei giorni di recupero (giovedì o domenica, ndr). Non tolgo tempo al pugilato, che rimane la mia principale attività, ma un po’ si lamentano mia moglie e i miei figli. “Mistero” è una trasmissione che ho sempre seguito e far parte del progetto mi ha lusingato».

Si sta tenendo aperta una carriera extrasportiva...
«Quando smetterò di fare pugilato mi piacerebbe fare qualcosa in tv o al cinema, ma ho anche un po’ di cose da scrivere».

Di che genere?
«Sto lavorando a un paio di progetti nel tempo libero, intendo dei docu-film che riguardano lo sport. Non voglio entrare nello specifico, ma uno potrebbe essere una serie di miei consigli alle persone su come dimagrire e come allenarsi. Un po’ di esperienza ce l’ho (ride, ndr)»

Il Clemente Russo versione televisiva o cinematografica buca lo schermo?
«Ho poco tempo per guardarmi, ma gli addetti ai lavori mi dicono che buco lo schermo».

Se potesse indicare un attore con cui fare un film insieme, chi sceglierebbe?
«Ce ne sono tanti, ma se dovessi dirne uno solo, nessun dubbio: Morgan Freeman».

Come attore si vede più come “buono” o come “cattivo”?
«Perché faccio il pugile nella vita, qualcuno tende ad affibbiarmi un’immagine di onnipotenza e pensa che possa recitare solo la parte del cattivo o del personaggio forzuto di turno. Siccome io conosco Clemente Russo, dico che al cinema potrei interpretare anche il prete, il frate o il missionario. Mi intrigherebbe».

Ha già pensato di studiare recitazione o dizione?
«Alcuni amici attori mi hanno consigliato di non farlo perché il mio accento mi caratterizza».

Quando pensa di appendere i guantoni al chiodo?
«Tra due anni e mezzo, dopo le Olimpiadi, credo che dirò basta con la boxe. A trentaquattro anni mi dedicherò solo a mia moglie e ai miei bambini e potrò fare il padre e il marito a tempo pieno. Con gli allenamenti i match di tutta la mia carriera, ho portato via molto tempo alla mia famiglia ed è giusto che glielo restituisca»

Che sogno ha prima di scendere definitivamente dal ring?
«Vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Dopo i due argenti che ho conquistato mi è rimasto questo grande obiettivo e mi sto preparando con tutto me stesso per raggiungerlo».

In caso di medaglia d’oro alle Olimpiadi a già pensato a un fioretto?
«Manca ancora troppo tempo e ho molto tempo per pensarci. Riparliamone tra un paio d’anni di questi tempi».

C’è un obiettivo anche a medio termine nella sua carriera?
«Far bene con i Dolce & Gabbana Italia Thunder in quella che è la Champions League del pugilato a squadre. Vorremmo vincerla e sono convinto che possiamo farcela. Se riuscirò ad arrivare prima nella mia categoria, poi, conquisterò la qualificazione all’Olimpiade che è quello che voglio con tutto me stesso».

Dispiaciuto di non aver fatto il pugile fino agli anni ’90 quando le borse erano alte e diventare professionisti era facile e conveniente?
«E’ vero che prima giravano molti più soldi perché in particolare negli anni ’60 e ‘70 la boxe e il ciclismo erano più seguiti anche del calcio che invece oggi fa da padrone. Io però sono contento di quello che ho fatto, della mia carriera e dell’epoca in cui sono nato. Non cambierei niente e rifarei tutte le scelte che ho fatto».

Quando chiuderà la carriera rimarrà nel mondo della boxe? Pensa di fare l’allenatore?
«La boxe mi ha forgiato e mi ha permesso di essere Clemente Russo. A questo sport devo tanto e certo vorrei restare nel mondo del pugilato anche dal 2016 in poi».

Chi sono secondo lei i pugili emergenti nel panorama italiano, quelli che potrebbero togliersi delle soddisfazioni?
«Negli ultimi anni c’è stato un po’ di buio anche a livello di nazionali giovanili, ma ultimamente mi sembra che qualcosa stia cambiando. A me piacciono molto Mangiacapre, Cappai e Rossano, ma ci sono anche altri ragazzi che stanno crescendo bene e che si potrebbero togliere diverse soddisfazioni in futuro, se continueranno a sacrificarsi e a lavorare duro».
and.ram.