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 2014  gennaio 15 Mercoledì calendario

L’IRRESISTIBILE ASCESA DI “NUNZIA LA BELVA” DAL CONSORZIO AGRARIO DI PAPÀ AL GOVERNO


Il grido fu dolente e arrabbiato, da uomo tradito. Piazza Roma, Benevento. Chiusura della campagna elettorale alle ultime comunali della città delle streghe. Maggio 2011. Clemente Mastella si sporge dal palco e paonazzo in volto accusa: “La fanciulla è diventata deputato a più di trent’anni, io a ventotto. Lei, per ragioni orizzontali, è stata nominata. Io, per ragioni verticali, sono stato eletto con le preferenze”. La fanciulla in questione si chiama Nunzia De Girolamo detta Nunziatina, che subito s’indigna e querela. Ma perde. Archiviazione. Scena completamente opposta un anno prima, in Liguria. A Loano si sposa un rampollo della famiglia Mastella, Elio. Nunzia De Girolamo è tra gli invitati, con Diego Della Valle e Carlo Rossella. Caciotta di Ceppaloni e trenette al pesto.
IN UNA CITTÀ e in una provincia come quella di Benevento, l’ascesa di “Nunzia la Belva”, questo il suo nomignolo, è stata un terremoto per i vecchi ras locali. Non solo Mastella. Ecco Cosimo Izzo, avvocato di antica scuola democristiana, poi fulminato sulla via miracolosa di Arcore ed eletto senatore nella Seconda Repubblica. Izzo ha vegliato come un padre sulla prima, sfortunata candidatura di “Nunzia” in politica. Consiglio comunale di Benevento, anno 2006. Meno di duecento voti, 178 per la precisione. Un flop che indurrà De Girolamo, da coordinatrice provinciale del Pdl, a fare l’ennesimo parricidio. Nel 2013, Izzo è fuori dal Senato. La colpa? Di “Nunzia”. L’avvocato non ha dubbi e attacca: “È una nominata, in pieno delirio di onniscienza e onnipotenza”. Stessa scena, anzi più violenta, con Pasquale Viespoli, altro nome di rango della destra sannita. I due non si sono mai amati. Un giorno passeggiano lungo corso Garibaldi, nel centro di Benevento e finiscono quasi alle mani. Qualcuno, sulla base di telecamere a circuito chiuso, giura che si sono picchiati. Ora Ndg, acronimo della Belva, che fa il paio con quello del suo nuovo partito, Ncd, non ha più avversari a Benevento. È sola. Sola contro tutti.
Il Sistema “Nunzia” nasce così, grazie soprattutto al link diretto con Silvio Berlusconi, conosciuto nel giro di Sandro Bondi e Denis Verdini. Tosta sin dall’inizio. Sin da quando fa la responsabile delle hostess della rassegna Città Spettacolo voluta da Sandra Lonardo in Mastella e diretta da Maurizio Costanzo. De Girolamo si insinua nella ragnatela di “Clemente” e comincia la sua scalata.

SONO ANNI di formazione, puntellati dal fidanzamento in casa, come usa al Sud, con Antonio Tozzi, altro anello del suo cerchio magico beneficiato (con l’incarico di direttore generale del Sian, sistema informatico del ministero) dall’ascesa di “Nunzia” alle Politiche agricole. L’agricoltura, la terra. Materia lontana dai suoi studi di Legge, culminati con un dottorato di ricerca all’Università del Molise, ma da sempre tra gli interessi principali della sua famiglia. Perché il caso De Girolamo, al di là della polemica politica, è uno spaccato esemplare, come ce ne saranno altri cento o mille, di quel “familismo amorale” del Mezzogiorno analizzato senza pietà dal sociologo americano Banfield. Un sistema assoluto. “Direi spietato, Mastella lasciava qualche spazio di libertà ai suoi, con la De Girolamo invece bisogna solo obbedire”, chiarisce Carmine Nardone, già deputato del Pds e presidente della provincia. Il familismo di “Nunzia” ha il suo vertice nel papà Nicola, che regna sul consorzio agrario di Benevento, in liquidazione coatta e oggi sotto la sorveglianza di due ministeri, tra cui quello della figlia. Nicola De Girolamo è molto amico di Pasqualino Lombardi, il geometra al centro delle trame della P3 di Denis Verdini, messa su per risolvere i guai giudiziari del Caro Condannato. Anche qui nulla di penalmente rilevante. Una telefonata tra Ndg e il faccendiere Lombardi: “Caro Pasqualino, ho parlato con il presidente si è fatto ripetere più volte il tuo nome, aspetta che gli porti qualche dettaglio. Vuole sapere tutto di questa cosa”. Il presidente, of course, è Berlusconi. “Pasqualino”, grato, ricambia: suo figlio Gianfranco è amministratore unico di Ivg, Istituto per vendite giudiziarie, e nella sede beneventana trova lavoro una sorella di “Nunzia”, Francesca. L’intreccio di rapporti cresce in modo proporzionale alla scalata di De Girolamo. Deputata nel 2008, ministro cinque anni dopo per volontà del Cavaliere. La scissione del Nuovo centrodestra ha provocato la rottura tra Ndg e un altro suo storico pigmalione: Luca Colasanto, giornalista e consigliere regionale nonché editore dell’influente Sannio quotidiano. Colasanto non la segue nel partito alfaniano ma con “Nunzia” rimane Luigi Barone, ex vicedirettore del quotidiano e attuale capo della sua segreteria politica.

A BENEVENTO, Barone è considerato l’uomo dei segreti di Ndg, quelli inconfessabili. In città circolano varie voci sulle intercettazioni abusive di Pisapia e in una il protagonista è proprio Barone. Sospetti pesantissimi. O solo veleni? Quando Francesco Boccia, lettian-renziano del Pd e marito di “Nunzia”, allude al complotto contro la moglie punta il dito contro i ras fautori della santa alleanza anti-De Girolamo alle ultime comunali, quelle del 2011. Ossia Clemente Mastella e Umberto Del Basso De Caro. Così come da circa tre mesi, da novembre, un sito di informazione locale, vicino a Cosentino, allude alle famigerate bobine di Pisapia che hanno inguaiato “Nunzia la Belva”. “La politica è sangue e merda” ammoniva il socialista Rino Formica. In questa storia è soprattutto “merda”, come dimostrano gli sms di insulti di Ndg a Mastella per le interviste di questi giorni. Vite e coppie parallele. “Clemente e Sandra”. “Francesco e Nunzia”. Prodi cadde per Mastella. Letta cadrà per De Girolamo?