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 2014  gennaio 16 Giovedì calendario

POST-IT

«Mi sono attaccato dei post-it sul frigorifero di casa. C’è scritto: “pazienta e lavora duro”. Non dimentico che proprio il lavoro mi ha portato in Nba. Ci ho messo tanto per affermarmi in serie A e in Nazionale. Giocherò di più quando me lo meriterò. L’allenatore non è stupido, se fossi un fenomeno mi manderebbe dentro. Sto lavorando per diventarlo» (Gigi Datome, che continua a fare panchina a Detroit).

FILOSOFIA «Fortunatamente non ho mai avuto il problema di sedere in fondo alla panchina. A Datome dico di non mollare. È la filosofia con cui deve vivere questo momento: bello, ma difficile. Non capisco certe decisioni dei Pistons. Se ho nel roster un tiratore, e non solo, come lui, che diversi team mi invidiano, lo manderei in campo molto più spesso» (Danilo Gallinari).

SAMURAI «Quando fai una cosa che ti resta per la vita deve avere un significato particolare. Nel mio caso il samurai sulla schiena ricorda un momento importante, significa che devi lottare sempre e che le cose belle non arrivano da sole. È inginocchiato su una gamba sola, come sconfitto, ma con lo sguardo alto» (Fernando Alonso e il suo tatuaggio).

BIANCO «Mi piacciono, ma sono così bianco di carnagione, non starebbe bene, sembrerebbe una macchia di sporcizia» (Andrea Bargnani, spiegando perché a differenza della maggioranza dei colleghi non ha tatuaggi).

MAI «A 30 anni mi mettevo il cappellino al contrario, nel ’90 avevo sette tatuaggi: e allora? Non mi sono mai drogato, non ho picchiato nessuno, non sono mai andato in giro ubriaco alle 6 del mattino» (Walter Zenga).

MISSIONARIO «Siccome faccio il pugile nella vita, qualcuno tende ad affibbiarmi un’immagine di onnipotenza e pensa che possa recitare solo la parte del cattivo. Ma io mi conosco, dico che al cinema potrei interpretare anche il prete, il frate o il missionario» (Clemente Russo e i suoi sogni da attore).

COCCO «Questi sei mesi alle spalle di Consigli sono stati molto importanti, gli rubo i segreti e la A è un altro mondo. Sono un po’ il cocco di Andrea, Polito e Frezzolini... L’importante è farsi trovare pronto e cerco di limare i tanti difetti che ho. Quali? Con i piedi non me la cavo benissimo e rigori non ne paro da un bel po’. Insomma ne ho di strada da fare» (Marco Sportello, che ha esordito in A con l’Atalanta domenica scorsa).