Fabiana Della Valle, La Gazzetta dello Sport 15/1/2014, 15 gennaio 2014
AL MILAN DALL’80. TASSOTTI DICE 34
Lo Special Two oggi s’accomoderà in panchina come tante altre volte, ma niente sarà lo stesso. Mauro Tassotti, una vita da eterno secondo, sarà re per una sola notte. Un breve interregno tra la cacciata di Allegri e il ritorno (da allenatore) di Seedorf, una sola partita che però può incidere su tutta la stagione. Perché Milan-Spezia, ottavo di finale in gara secca di Coppa Italia, è anche «la strada più semplice per arrivare all’Europa» (Tasso dixit), vista la triste posizione di classifica in campionato. Tassotti è un duro di poche parole, uno che in 34 anni di Milan non si è mai candidato a niente e non ha mai avanzato pretese. Ha attraversato le epoche di Cesare Maldini, Ancelotti, Leonardo e Allegri sempre facendo il secondo e non si è mai pentito. «E’ stata una mia scelta – spiega – ho avuto la possibilità di andare via ma non l’ho fatto. Per questo dopo tanti anni di Milan mi è sembrato logico dare la mia disponibilità, anche solo per una partita» .
Dalla B alla Champions Nessuno ha la sua anzianità rossonera, nessuno meglio di lui può conoscere l’ambiente e tutte le sue sfaccettature. Tassotti c’era quando Silvio Berlusconi non era ancora il proprietario del club. Arrivò nel 1980, aveva vent’anni e faceva il terzino. Ha sposato il Milan quando il club toccò il punto più basso della sua storia (la B), insieme però sono arrivati in cima al mondo. Nessuno meglio di lui sa come si risale dagli abissi e forse è questo che ha cercato di spiegare ieri a uno spogliatoio smarrito. «Il momento è difficile, inutile nasconderci, però ce lo siamo detti già troppe volte. Le colpe sono di tutti, ormai la frittata è fatta, l’esonero è stata una scelta inevitabile. Seedorf? La personalità e le qualità non gli mancano. Però non è detto che un grande giocatore diventi un grande allenatore». Concetto condiviso da Clarence, che però si sente assolutamente tagliato per il nuovo ruolo .
Cambio di mentalità Seedorf oggi sarà mero spettatore, ogni decisione spetterà solo e soltanto al Tasso. Che esprime dispiacere per l’esonero di Allegri («Vedere gente che svuota gli armadietti mette sempre tristezza») ma dimostra di avere idee ben definite su alcuni argomenti. «Penso e spero che con Seedorf ci sarà un ritorno ai valori milanisti e un cambio di mentalità. Rami? Finora non ha giocato per scelta tecnica, non certo perché doveva ambientarsi visto che è qui da noi da tempo. Oggi ha buone chance di essere titolare. Abbiamo avuto troppi infortuni, dobbiamo capire perché è successo e perché abbiamo fatto fatica a recuperarli». Un punto di vista diverso da quello di Allegri, che aveva sempre parlato di guai soprattutto traumatici, difendendo l’operato dei preparatori. Con Balotelli squalificato, lo Special Two lancerà Pazzini e Honda dall’inizio. «Voglio una squadra che lotti col coltello tra i denti. Non importa chi segnerà, bisogna sbattersi per il bene della squadra, non del singolo, altrimenti meglio darsi al tennis». Uno degli sport amati da Seedorf, mentre Tassotti preferisce il golf. I due lavoreranno insieme per un po’, poi si vedrà. «Ho un contratto fino a giugno, dopodiché farò una chiacchierata con la società e deciderò. Adesso però conta solo la partita con lo Spezia». A volte basta una notte per raddrizzare una stagione. Lo Special Two ha un solo obiettivo: consegnare a Seedorf una squadra in corsa per l’Europa .