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 2014  gennaio 14 Martedì calendario

SISTEMA TEDESCO, POTREBBE SALTARE


I burocrati di Bruxelles hanno trovato il sistema per risolvere il problema dei poveri, degli sfortunati, dei disoccupati d’Europa: andate in Germania e pretendete le misure sociali previste per i tedeschi. Non si può discriminare per principio, si afferma, ma si deve giudicare caso per caso.

In teoria potrebbe sembrare perfino giusto. La realtà è diversa. Dal 1° gennaio sono cadute le ultime barriere e bulgari e romeni possono venire liberamente a casa di Frau Angela a cercare un’occupazione. E i tedeschi riconoscono che l’immigrazione è vitale per la loro economia. In certi settori manca la mano d’opera, e molte attività si bloccherebbero senza gli immigrati già presenti nel paese.

Ma si cerca di invogliare lavoratori più o meno qualificati, non Sozialtouristen, turisti dell’assistenza, come li definisce la popolare Bild Zeitung. Decisioni come quella di Bruxelles non fanno che incrementare l’antieuropeismo: l’Europa vuole distruggere il nostro sistema sociale, si lancia il grido d’allarme, non possiamo mantenere tutti i bisognosi della comunità. Da gennaio a ottobre sono stati concessi 43.038 regolari permessi di lavoro a bulgari e romeni, ma i romeni che vivono in Germania sono 262.047 e 144.632 i bulgari.

Tutto è iniziato con la richiesta di una giovane bulgara tempo fa: giunta a Monaco, aveva vissuto insieme con il compagno, senza mai lasciarsi registrare dalle autorità, e lavorando al nero come cameriera. Quando con l’amore ha perso anche l’alloggio, ha chiesto l’Hartz IV, l’assistenza sociale. I funzionari le hanno risposto che non le toccava nulla, anzi avrebbe dovuto essere espulsa. E lei ha trovato un avvocato che ha fatto ricorso a Bruxelles.

L’Hartz IV non va confuso con il sussidio di disoccupazione, corrisponde al minimo vitale (391 euro al mese, più l’alloggio, e tutte le spese connesse compreso il canone tv), e viene concesso a chiunque non abbia un reddito, anche se non ha mai lavorato un solo giorno nella vita. Purché sia tedesco, oppure sia straniero ma abbia la residenza in Germania. Qui è l’inghippo: per ottenere la residenza bisogna aver lavorato anche brevemente, oppure dimostrare al momento della richiesta di avere un reddito sufficiente. È il caso di molti pensionati che si trasferiscono a Berlino o altrove perché il fisco tedesco tassa di meno le loro pensioni.

Tutti hanno diritto di muoversi in Europa come vogliono? Sì, ma possono soggiornare fino a tre mesi, come turisti appunto. Dopo, devono chiedere un permesso. È quanto si fa finta di dimenticare in Italia, quando si sostiene che non si possono rimandare indietro gli stranieri che non svolgono alcuna attività. Tedeschi cattivi? Per la verità, durante questi mesi invernali assistono tutti quelli che arrivano, in particolare dall’Est. Non li lasciano al freddo e senza cibo. Ma, dopo tre mesi, dovrebbero tornare a casa. Non si può accordare a tutti per principio l’assistenza sociale, come pretende Bruxelles. E come si potrebbe valutare caso per caso, quando, nei prossimi mesi, potrebbero arrivare da Bulgaria e Romania 300 mila disperati in cerca di sostegno?

Oggi l’Hartz IV è concesso a 7 milioni di cittadini (un quarto, circa, stranieri), e costa tutto compreso oltre 50 miliardi di euro. In teoria potrebbero arrivare in Germania 22 milioni di europei che potrebbero richiedere l’assistenza sociale. Basta fare un calcolo per capire che gli ordini di Bruxelles non hanno senso. La legge europea sostiene che tutti hanno diritto alle stesse misure di assistenza, ogni paese dovrebbe dunque avere un sistema analogo a quello tedesco, ma non si può immaginare che tutti possano pretenderle da un solo paese.