Marco Zatterin, La Stampa 14/1/2014, 14 gennaio 2014
IL NIPOTE DI GALEAZZO CIANO SFAMA LA COMMISSIONE UE
Il trisavolo Galeazzo fu ministro degli Esteri nell’Italia fascista per oltre sei anni, genero e delfino di Benito Mussolini che, senza curarsi del legame di parentela acquisito, lo fece fucilare nel 1944 come traditore. Lui, Massimo Ciano, la diplomazia la pratica attraverso gli chef che ha sparso in mezzo mondo e, da quest’anno, anche a Bruxelles, dove ha assunto la gestione della mensa della Commissione Ue, sinora la meno quotata fra le tavole delle tre istituzioni di Bruxelles.
La Ciano Trading Service, sede a Livorno, ha avuto fra l’altro modo di sfamare i soldati francesi, tedeschi e canadesi in Afghanistan, ma vanta anche lunga esperienza di cucina sulle piattaforme petrolifere offshore. L’Europa è una frontiera nuova, la gara di aggiudicazione è stata rovente, e già dal debutto qualche differenza s’è vista: grande e varia offerta di pasta, anche al dente, un’innovazione per un ristorante che in genere teneva le penne in un recipiente di metallo per poi condirle a freddo con una pummarola impresentabile.
Fra i funzionari europei che frequentano il locale c’è chi ha lamentato la sparizione del caffè Illy, gli agnolotti lontani dalla cottura ideale, e un’organizzazione da affinare in un quadro rincuorante. La domanda è ora se le «cantine» di Palazzo Berlyamont sapranno sfidare quelle dell’Europarlamento, considerate le migliori in città. La mensa del Consiglio, terza su piazza, non dovrebbe darle problemi: a furia di mettere il parmigiano sui sughi di pesce si è rovinata la piazza.
Il trisavolo Galeazzo fu ministro degli Esteri nell’Italia fascista per oltre sei anni, genero e delfino di Benito Mussolini che, senza curarsi del legame di parentela acquisito, lo fece fucilare nel 1944 come traditore. Lui, Massimo Ciano, la diplomazia la pratica attraverso gli chef che ha sparso in mezzo mondo e, da quest’anno, anche a Bruxelles, dove ha assunto la gestione della mensa della Commissione Ue, sinora la meno quotata fra le tavole delle tre istituzioni di Bruxelles.
La Ciano Trading Service, sede a Livorno, ha avuto fra l’altro modo di sfamare i soldati francesi, tedeschi e canadesi in Afghanistan, ma vanta anche lunga esperienza di cucina sulle piattaforme petrolifere offshore. L’Europa è una frontiera nuova, la gara di aggiudicazione è stata rovente, e già dal debutto qualche differenza s’è vista: grande e varia offerta di pasta, anche al dente, un’innovazione per un ristorante che in genere teneva le penne in un recipiente di metallo per poi condirle a freddo con una pummarola impresentabile.
Fra i funzionari europei che frequentano il locale c’è chi ha lamentato la sparizione del caffè Illy, gli agnolotti lontani dalla cottura ideale, e un’organizzazione da affinare in un quadro rincuorante. La domanda è ora se le «cantine» di Palazzo Berlyamont sapranno sfidare quelle dell’Europarlamento, considerate le migliori in città. La mensa del Consiglio, terza su piazza, non dovrebbe darle problemi: a furia di mettere il parmigiano sui sughi di pesce si è rovinata la piazza.