Guglielmo Buccheri, La Stampa 14/1/2014, 14 gennaio 2014
LA JUVE LO ASPETTA “STO VIVENDO UNA FAVOLA
NON MI SENTO UNA STAR” –
C’è chi twitta tutto e c’è chi gioca a nascondersi anche dopo aver spinto quattro palloni alle spalle del portiere del Milan, costringendolo persino a cambiare allenatore. A Domenico Berardi le novità, se improvvise, sembrano non piacere, e di novità il ragazzo della Calabria ne sta vivendo un mondo. «Sì, la mia è una favola...», racconta nella notte del brindisi con la maglia del Sassuolo.
«No, non vuole parlare. È stanco, ma soprattutto non gli piace sentirsi una star e per questo ci ha detto che preferisce rimanere concentrato sul gruppo e sulla Nazionale», fanno sapere nel quartier generale degli azzurrini a Coverciano, dove Berardi è sbarcato poche ore dopo la sbornia di reti al Milan. Il calcio italiano ha il suo nuovo, piccolo eroe. Arrigo Sacchi, responsabile delle rappresentative giovanili azzurre, ha scommesso sul bomber poco più che diciannovenne, peccato per l’arrabbiatura dopo il no di Berardi al viaggio in Russia con i compagni dell’Italia Under 19 nella scorsa estate, a promozione in A con il Sassuolo appena conquistata. Adesso Domenico vuole fare la conoscenza con l’Under 21 di Gigi Di Biagio, presto potrebbe farla con quella di Buffon e soci, perché vista la sfortuna che sta perseguitando la truppa di attaccanti italiani pensare a un suo inserimento lampo nella squadra per i Mondiali in Brasile non è poi così azzardato.
Il risveglio del ragazzo che ha mandato fuori giri il Milan è stato «blindato»: il viaggio da Reggio Emilia fino a casa Italia a Firenze, subito dopo la partita contro i rossoneri, la sveglia alle 11, il pranzo con i nuovi compagni dell’Under 21 e qualche corsetta in mezzo al campo. Tutto senza parlare, anzi, dribblando le telecamere con un passo lento, ma deciso. Strano, il silenzio. Strano perché mai nessuno nella storia aveva fatto quattro gol al Milan e perché il solo Piola ne aveva realizzati così tanti a un’età più giovane. L’impresa ha fatto il giro del mondo, la Juve - che di Berardi detiene la metà del cartellino - ha drizzato le antenne come del resto il club bianconero fa da tempo quando c’è qualche magia del giovane folletto neroverde. Un corteggiamento presagio di matrimonio a fine stagione? «Grazie al lavoro di Fabio Paratici - dice l’ad juventino Giuseppe Marotta - abbiamo potuto concludere operazioni come quelle di Berardi. Al momento non so dire se l’attaccante del Sassuolo farà parte della rosa della Juve nella prossima stagione: non ha nemmeno vent’anni e il passaggio in bianconero è qualcosa di molto pesante per chiunque».
Il punto di partenza è sempre lo stesso: al giovane ragazzo di Calabria piace vivere le novità poco alla volta e questo chi lo conosce lo sa bene. La Juve del resto non ha fretta, guai a schiacciare troppo presto il piede sull’acceleratore, anticipando magari operazioni che fatte in altri momenti avrebbero sicuramente successo. Il destino di Berardi deve compiersi passo dopo passo: adesso il Sassuolo è il suo cortile di casa, dove fabbricare magie. Poi ci sarà la Juve, con gli occhi del ct azzurro Cesare Prandelli sempre puntati là dove il mago della notte di Reggio Emilia potrà compiere altri prodigi.