varie, 14 gennaio 2014
Londra per Sette - Secondo Expatistan.com, sito pensato per chi vuole espatriare, Londra è la città più costosa al mondo: l’affitto medio di un appartamento di 85 metri quadrati in una zona della città non centrale ma considerata dignitosa, è di 2
Londra per Sette - Secondo Expatistan.com, sito pensato per chi vuole espatriare, Londra è la città più costosa al mondo: l’affitto medio di un appartamento di 85 metri quadrati in una zona della città non centrale ma considerata dignitosa, è di 2.600 sterline al mese (oltre 3.100 euro); un cappuccino costa 3,40 euro; una birra 2,20 euro; un pacchetto di sigarette 10 euro; un abbonamento mensile ai mezzi pubblici 153 euro; due biglietti per il cinema quasi 30 euro; un litro di benzina 1,68 euro eccetera. Numeri di Londra: 8 milioni di abitanti, 18 se si considerano gli sterminati sobborghi, 25 milioni di visitatori l’anno, 1 milione di persone che lavorano solamente nella City, il quartiere finanziario. Più di 300 lingue parlate, più di 60 gruppi etnici, 180 sinagoghe, 130 moschee, 18.000 taxi (considerando solo i black cab), 6 squadre di calcio in Premier League (altre sono nelle serie minori), 600 cinema, 5.000 pub, 12.000 ristoranti. Londra, fondata dai romani (che la chiamarono Londinium) nel 43 d.C. Il nome ha forse origine celtica ma incerto significato. In quel posto, prima dei romani, c’erano scarsi insediamenti rurali. Saccheggiata nel 60 dalla regina Boudicca e dai suoi Iceni, ricostruita secondo la struttura di una tipica città romana, già in pieno splendore nel II secolo, quando diventò capitale della Britannia romana. Col declino dell’Impero arrivarono gli anglosassoni, poi i normanni. «I Romani giunsero dapprima sotto la guida di Giulio Cesare. Insieme a loro arrivarono tutti i popoli riuniti sotto quel nome. Galli, Greci, Lombardi e, se non m’inganno, ausiliari e schiavi di ogni provenienza… Da questa folla anfibia e senza pretese nacque un personaggio vanaglorioso e di cattivo carattere: l’inglese» (Daniel Defoe, The True-Born English Man). È stato calcolato che a Londra, nel periodo della maggiore industrializzazione, ogni anno le morti superavano, in media, le nascite di 6.000 unità (su una popolazione di 600.000). In teoria, con questo ritmo, la città sarebbe dovuta scomparire dopo 100 anni. Invece la popolazione aumentò grazie all’immigrazione. Secondo l’indice uSwitch Londra è la peggiore città europea per qualità della vita: poche ore di sole, età pensionabile sempre più alta, percentuale di investimenti per la salute tra le più basse, alto reddito medio delle famiglie (il quarto d’Europa) ma 5,5 giorni in meno di vacanza all’anno. Esperimento di un giornalista londinese a Carnaby Street. Fingendosi turista arrivato dalla provincia, ha percorso le strade del quartiere. Durante la passeggiata gli sono state offerte: dosi di marijuana, crack, cocaina ed eroina, una Colt, una ragazzina di 14 anni. Fino a quasi tutto il diciannovesimo secolo a Londra era abitudine fare i bisogni per strada o gettarli dalle finestre. Il Tamigi era una grande fogna a cielo aperto. Il 1858 fu ricordato come l’anno della Great Stink (grande puzza): d’estate l’odoraccio fu così intenso da sconvolgere perfino l’attività politica (per consentire le sedute alla Camera dei Comuni furono appese alle finestre tende imbevute di cloruro di calcio). Un’epidemia di colera decimò la città. Allora si approvò il piano per la costruzione di una rete fognaria decente. «Più lorda che Londra» ebbe a dire un prelato veneziano del XVII secolo. Gli ultimi salmoni di Londra furono pescati nel Tamigi nel 1816. Nella Londra di metà Settecento la dissezione di un cadavere era uno spettacolo pubblico, cui assistevano aspiranti medici e semplici curiosi. Il collegio dei chirurghi, per comodità, disponeva di una sala per autopsie attaccata al carcere di Newgate per avere sempre cadaveri freschi. La domanda di salme era superiore all’offerta, perciò si sviluppò un commercio di cadaveri messo in piedi dai body snatcher, trafugatori di morti. Venditori e clientela s’incontravano al pub The Fortune of War, che sorgeva all’incrocio tra Gilspur Street e Cock Lane. Casanova fu per un breve periodo incarcerato nella prigione di Newgate. La descrisse come «una dimora di disperazione e sofferenza quale avrebbe potuto immaginare Dante». «Londra diventò capitale moderna perché bruciò nel grande incendio del 1666 e fu ricostruita in base a un piano regolatore molto innovativo» (lo storico Piero Melograni). Nell’osservare le fiamme sprigionatesi dal Grande Incendio del 1666, il filosofo John Locke scrisse che producevano «raggi di luce di uno strano rosso». A Londra fra fine ’700 e primi ’900 andarono a fuoco 37 teatri. Il Blackfriars Bridge (ponte dei frati neri) sotto cui fu trovato il banchiere Roberto Calvi nel 1982. Progettato da Robert Mylne e costruito nel 1760 con arcate poderose in pietra viva di Portland, doveva essere intitolato a William Pitt, ma la voce popolare lo battezzò subito “dei frati neri” per via di un convento vicino di frati domenicani che lo attraversavano avvolti nei loro caratteristici sai. Fu abbattuto e ricostruito più volte. Quello visibile oggi fu inaugurato nel 1869. Ci vollero tre anni per innalzare la colonna dedicata a Nelson in Trafalgar Square: circa 40 metri in granito del Devonshire, sormontato da un capitello ottenuto dal bronzo di vecchi cannoni. Dopo un anno ancora fu messa la statua (circa 5 metri). Solo dopo altri anni, nel 1849, si completarono i quattro bassorilievi della base (ricavati dal bronzo dei cannoni catturati da Nelson). Sono del 1867 i quattro giganteschi leoni del barone e scultore Carlo Marrocchetti. Marrocchetti, scultore anche della statua equestre di Riccardo Cuor di Leone a spada sguainata, posta davanti a Westminster. Il quartiere di Soho prende il nome dal griso di caccia «So-ho!», frequente in quel luogo che era un tempo un insieme di pascoli e campi con pochi edifici sparsi. Cockney, lo slang parlato a Londra. Secondo gli esperti ha delle influenze Yiddish e rom, perché queste etnie popolavano l’East End della città, dov’esso si sviluppò. Secondo la tradizione era vero londinese chi fosse nato nell’area in cui è possibile udire il suono delle campane della chiesa St.Mary Le Bow. Gli agenti di polizia londinesi si chiamano “bobbies” da Robert Peel, il segretario di Stato per l’Interno che istituì il loro corpo. Londra, «... thou art the flour of Cities all», la farina di tutti i comuni, secondo un anonimo poeta del 1501. «Le carrozze del primo Ottocento erano rosse. Le buche delle lettere sono rosse. Lo erano, fino a poco tempo fa, le cabine del telefono. Gli autobus sono tuttora caratteristicamente rossi. I treni della metropolitana lo erano un tempo. Rosse apparivano le tegole della Londra romana. Le mura originarie erano di arenaria rossa. Lo stesso Ponte di Londra era ritenuto permeato di rosso, “macchiato dal sangue di fanciulli” come parte dell’antico rituale di costruzione. I grandi capitalisti di Londra - la gilda dei commercianti di tessuti indossavano livree rosse, i veterani del Chelsea Hospital portano ancora uniformi rosse. Rosso stava pure per oro nello slang cockney. I lavoratori fluviali, che appoggiarono le bande che dilagarono per le strade nella primavera del 1768, inventarono la bandiera rossa come segno di un radicale malcontento». A Soho, al 28 di Dean Street, la prima casa londinese di Karl Marx, che vi abitava con moglie, tre o quattro figli e la governante. La spia Wilhelm Stieber scrisse: «egli abita in due stanze; una con vista verso la strada che fa da salotto, quella che dà sul cortile fa da stanza da letto; tutto è a pezzi, a brandelli, dappertutto v’è uno strato di polvere, dappertutto regna il massimo disordine; in mezzo al salotto è stato messo un vecchio tavolo coperto da un’incerata, sul quale giacciono manoscritti, libri, giornali, giocattoli dei bambini, il lavoro di cucito della signora (…) Tutto è sporco, tutto è pieno di polvere, mettersi a sedere è veramente pericoloso». Fantasmi della metropolitana di Londra: a Farringdon c’è lo spettro di una tredicenne apprendista cappellaia uccisa dal suo datore di lavoro nel 1758 e sepolta dove poi sarebbe sorta la stazione; a Covent Garden il fantasma dell’attore teatrale William Terriss, famoso per le sue interpretazioni di Shakespeare, accoltellato da un attore rivale nel 1897; King’s Cross abbonda di apparizioni perché sorge sulle fondamenta di un antico ospedale pieno di vaiolosi. Nei primi anni Cinquanta il numero di telefono di Winston Churchill (allora Primo Ministro) era sull’elenco telefonico. «Londra ha il pub. Se si dicesse che il pub è un luogo di cui uno possa dire: “bene, ora che ho lavorato andiamo al pub a berci sopra”, direi probabilmente una bugia: il pub è semplicemente lugubre; ma se si entra nel campo del folklore, bisogna riconoscere che il pub è una delle cose più caratteristiche e genuine che sia dato di vedere oggigiorno a Londra» (Alberto Moravia). «A Londra è sempre stagione di salute cattiva. Nessuno gode buona salute a Londra, nessuno può goderne» (Jane Austen).