Corriere della Sera 14/1/2014, 14 gennaio 2014
I sistemi elettorali in Italia dal Dopoguerra a oggi. Il suffragio universale È istituito durante il secondo governo presieduto da Ivanoe Bonomi: nel febbraio 1945 le donne vengono ammesse al voto
I sistemi elettorali in Italia dal Dopoguerra a oggi. Il suffragio universale È istituito durante il secondo governo presieduto da Ivanoe Bonomi: nel febbraio 1945 le donne vengono ammesse al voto. Il proporzionale È la legge con cui si vota nel 1946 per l’Assemblea Costituente e rimane in vigore fino al 1993. Per la Camera i partiti presentano liste di candidati nelle circoscrizioni in cui è suddiviso il Paese. Gli elettori dispongono di quattro preferenze. Lievemente diverso, in senso maggioritario, il sistema per il Senato del 1948. La legge truffa Elaborata da Mario Scelba, è utilizzata per le elezioni del 1953. Prevede un premio di maggioranza pari a due terzi della Camera per chi ottenga il 50% + 1 dei voti: un vantaggio in teoria per la Dc, che nel 1948 aveva ottenuto il 48,5%. Nessuno riesce però a superare la soglia. Nel 1954 la legge è abrogata. Il Mattarellum Nel 1993 viene varata una nuova legge. Prevede alla Camera un sistema misto: il 75% dei seggi è assegnato in collegi uninominali, il restante 25% con il proporzionale. Al Senato: due terzi dei seggi in collegi uninominali, il restante 25% con recupero proporzionale. Il Porcellum Approvato nel 2005 e usato per la prima volta alle Politiche dell’anno successivo, è un proporzionale con liste bloccate. Prevede soglie di sbarramento e un premio di maggioranza per la coalizione o la lista più votata, al Senato su base regionale.