Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 13 Lunedì calendario

FUORI GIRI – [NIENTE CRISI PER IL LUSSO BENTLEY E ROLLS FANNO IL RECORD]


Se il mestiere di vendere automobili in Italia è diventato uno dei più difficili e, al momento, meno remunerati, altrettanto non può dirsi nel resto del mondo. Dove grandi gruppi di distribuzione fatturano miliardi di euro e l’auto è ancora un bene di grande richiesta. Ma quello che fa davvero impressione, sempre fuori dai nostri confini, è il boom del lusso, ovvero l’inarrestabile escalation dei modelli da oltre centomila euro. Gli stessi che l’Italia penalizza da circa due anni con un inspiegabile superbollo. I numeri di Bentley e Rolls, tanto per citare le due marche più conosciute al mondo, danno un’idea molto precisa del fenomeno. I due brand inglesi (rispettivamente di proprietà Volkswagen e Bmw) hanno fatto segnare, infatti, i nuovi record assoluti. Bentley con il migliore risultato nei 95 anni di vita (10.120 consegne, il 19% in più rispetto al 2012) e Rolls-Royce con la conquista del primo posto nel sottosegmento dei modelli da oltre 200mila euro di prezzo, naturalmente con la miglior performance dei 110 anni di storia (3.630 consegne) con crescite significative in Medio Oriente (+17%) e Cina (+11%). Risultati raggiunti grazie al continuo adeguamento dei prodotti (la Rolls ha addirittura annunciato l’arrivo del primo Suv della sua storia) ma soprattutto ad una politica di espansione delle reti di vendita. Bentley, ad esempio, ha portato a 193 unità le sue concessionarie nel mondo (+11% rispetto al 2012) mentre Rolls-Royce ha aperto lo scorso anno 15 nuovi dealer arrivando a quota 120. Insomma, mentre in Italia chiude un concessionario al giorno altrove succede il contrario. Addirittura nel settore del lusso.