Diodato Pirone, il Messaggero 13/1/2014, 13 gennaio 2014
CI SONO ANCORA 200 DEPUTATI NON CONVALIDATI
IL RETROSCENA
ROMA Inutile girarci intorno: a meno che la Corte Costituzionale non lo scriva esplicitamente, l’attuale parlamento è legittimo e può andare avanti fino a quando ne sarà capace. Anche se il premio di maggioranza che ha portato all’elezione di 148 deputati è illegittimo? Sì. Anche se circa 200 deputati non sono stati ancora ”convalidati” dalla Giunta delle Elezioni? Sì. Anche se la Regione Friuli ha fatto ricorso alla Consulta per farsi riconoscere un deputato in più? Ancora, graniticamente: sì.
Non c’è cavillo che tenga. Bisogna rassegnarsi (o rallegrarsi, se si preferisce): sul piano giuridico le elezioni del 2013 sono perfettamente valide e gli attuali deputati non potranno essere schiodati dalle loro seggiole se non da altre elezioni.
I CAVILLI
Non lo dicono solo costituzionalisti d’ogni fede, pronti a litigare su ogni cavillo, ma anche una fonte insospettabile: il presidente della Giunta delle Elezioni della Camera, Giuseppe D’Ambrosio. Un grillino.
«Come presidente della Giunta stiamo convalidando gli eletti al ritmo di una circoscrizione a settimana - spiega D’Ambrosio - Nelle scorse settimane abbiamo controllato che tutto fosse in regola sia per gli eletti del Lazio che per quelli della Toscana. Non distinguiamo gli eletti con il premio di maggioranza dagli altri. Le verifiche sono state molto puntuali, abbiamo soprattutto evitato che i deputati con altri incarichi amministrativi restassero in Parlamento se la legge glielo vietava». In quanti hanno superato l’esame? «Finora circa 400 deputati su 630 - assicura D’Ambrosio - Ma tengo a precisare tre elementi. Primo: non è vero che siamo lenti, tanto è vero che nella legislatura 2006-2008 nessun deputato fu convalidato. Secondo: le circoscrizioni coinvolte dal ricorso della Regione Friuli saranno esaminate per ultime visto che orientativamente la Consulta si esprimerà l’11 febbraio sul caso. Terzo: se non ci saranno novità presenteremo entro febbraio la Relazione Nazionale che - senza voto dell’Aula - prevede la convalida di tutti i deputati. Per regolamento, fino a quel momento le convalide sono temporanee. Con la Relazione l’intera Camera dei Deputati sarà convalidata. Insomma, o tutti o nessuno».
ANALISI POLITICA
Tutto questo D’Ambrosio lo dice in quanto Presidente della Giunta e dunque investito di un incarico istituzionale.
«Ma come deputato del MoVimento 5Stelle esprimo un parere politico diverso - si scalda D’Ambrosio - E’ chiaro che la sentenza della Consulta delegittima politicamente il Parlamento, noi grillini compresi. Dunque riteniamo giusto varare in fretta una nuova legge elettorale tornando al Mattarellum in vigore fra il ’93 e il 2006, e chiediamo di andare a votare».
Ma se si torna sul piano giuridico - l’unico che vale per tutti - non c’è dubbio alcuno che gli attuali deputati nulla hanno da temere dalla sentenza della Consulta.
In primis i 148 deputati eletti col premio di maggioranza appartenenti a Pd, Sel, Centro Democratico e SudTirol Volkspartei che con la coalizione ”Italia Bene Comune” per un pungo di voti arrivò prima alle elezioni della Camera del febbraio 2013. Fra i 148 ci sono nomi blasonati, a partire da quelLo di Gianni Cuperlo che è il tredicesimo nome dei 21 eletti Pd nella circoscrizione Lazio 1. Con un calcolo di massima, infatti, si scopre che senza premio i deputati Pd eletti nel Lazio 1 dovrebbero essere 12. Fra i deputati Pd i più noti eletti col premio sono: Roberto Giachetti, Ermete Realacci, l’esperto di economia di Renzi, Yoram Gutgeld, i prodiani Sandro Gozi e Sandra Zampa, Ivan Scalfarotto, la renziana Maria Elena Boschi, il veltroniano Walter Verini, e Antonio Boccuzzi, l’operaio ferito nel rogo della fabbrica Krupp a Torino di qualche anno fa.
Diodato Pirone