Stefano Montefiori, Corriere della Sera 13/1/2014, 13 gennaio 2014
«LE VOCI, LE FOTO, LE VERIFICHE COSÌ HO DECISO: STAMPIAMO»
[Ernesto Mauri]
Al cuore della vicenda che scuote l’Eliseo c’è la scelta di un italiano, Ernesto Mauri, 67 anni, amministratore delegato del gruppo Mondadori e presidente di Mondadori France, editore del settimanale di gossip Closer , che ha preso la decisione di pubblicare le foto.
Quando ha saputo che la redazione di «Closer» aveva quelle immagini?
«Da Parigi mi hanno avvisato qualche giorno prima. E io mi sono comportato come sempre: l’unica preoccupazione era ottenere la certezza che stavamo documentando una cosa vera. Ho chiesto di fare tutte le verifiche possibili, e di vedere il servizio».
E qual è stato il suo giudizio?
«Mi è sembrato un servizio fatto molto bene, convincente. C’era la guardia del corpo senza casco, perfettamente riconoscibile. C’era Hollande con il casco, ma si capisce che è lui. Ci sono gli orari degli scatti».
Nei giorni precedenti la pubblicazione ha ricevuto pressioni dall’Eliseo per desistere?
«No, e che io sappia neanche la redazione. Forse perché sapevano che c’era poco da smentire, c’era poco da bloccare. Di una relazione tra François Hollande e Julie Gayet si parlava da almeno un anno, mancavano le prove. Io ho chiesto ai giornalisti di non pubblicare chiacchiere, quelle giravano già da un pezzo. Poi, ho fatto un ultimo passaggio».
Quale?
«Mi sono consultato con i nostri legali, naturalmente. Ho fatto vedere loro le foto e anche il testo dell’articolo. Fatti tutti i controlli possibili, non ho avuto dubbi: stampare immediatamente. Siamo usciti di venerdì, un giorno prima del solito. Altrimenti tanto vale cambiare mestiere. Abbiamo raccontato un pezzo di verità nascosta all’opinione pubblica».
Dottor Mauri, mentre stiamo parlando arriva la notizia che la compagna del presidente, Valérie Trierweiler, è stata ricoverata venerdì pomeriggio, dopo avere saputo del servizio su «Closer», ed è tuttora in ospedale.
«Mi dispiace, posso capire che per lei sia una vicenda scioccante. Lo sapevano in tanti e quindi immagino non fosse completamente all’oscuro neanche lei, ma quando la notizia fa il giro del mondo è sicuramente duro da accettare. D’altra parte, fummo noi di Closer a pubblicare per primi anche le foto che rivelavano la relazione di Valérie Trierweiler con François Hollande. Era l’estate del 2007, io ero appena arrivato alla Mondadori France e loro erano in spiaggia in Marocco. Insomma quel che le capita adesso è capitato per prima a Ségolène Royal. La vita è così. Comunque spero che non sia niente di grave, che la signora Trierweiler superi in fretta un momento comprensibilmente difficile».
François Hollande ha annunciato, da privato cittadino, che si riserva di farvi causa per la privacy violata.
«Vedremo se e quando arriverà la causa, comunque io non capisco. In Francia c’è un apparato di sicurezza mastodontico che segue il presidente appena si muove, Hollande lo elude. È il capo dello Stato, sta per tutta la notte in un appartamento senza neanche una guardia del corpo, e il problema non sono i suoi atti ma noi che li documentiamo?».
Che pensa della reazione finora prudente dei media francesi?
«La Francia è un grande Paese democratico, non l’Urss. Il loro atteggiamento poteva funzionare trent’anni fa con Mitterrand, oggi non ha più senso. Hollande non può fare il presidente normale solo quando gli fa comodo. Noi abbiamo agito con responsabilità, prima della pubblicazione abbiamo valutato che si trattava dell’Eliseo, eccetera. Ma insomma il punto è che è vero. Fine dei discorsi».
Stefano Montefiori
@Stef_Montefiori