Flavio Pompetti, Il Messaggero 12/1/2014, 12 gennaio 2014
SETTE DOLLARI PER UN RENOIR AL MERCATO DELLE PULCI
LA STORIA
NEW YORK
Compra per sette dollari il contenuto di una scatola in un mercatino delle pulci e ci trova dentro un Renoir da 100.000 dollari. Una storia incredibile: infatti il giudice che è stato chiamato ad esaminarla non ci ha creduto, e ha ordinato che il quadro sia restituito al suo legittimo proprietario, un museo di Baltimora dal quale il dipinto era sparito sessanta anni fa.
Martha Fuqua, una donna di Alexandria in Virginia che a lungo ha cercato di nascondere la sua identità sotto il nome "Renoir Girl", diceva di essere venuta in possesso del dipinto in modo del tutto casuale, comprandolo nel giardino di una casa privata quattro anni fa. Raccontava di essere stata attratta più che altro dalla cornice dorata nel quale era montato, senza fare un gran caso alla vistosa etichetta di ottone apposta al centro della cornice, sulla quale è inciso il nome: Renoir. Solo qualche tempo dopo quando ha provato a rimuoverlo, si sarebbe resa conto del timbro del gallerista sul retro della tela.
Si tratta in realtà di un fazzoletto di lino puro, di 14 cm per 23, sul quale l’artista francese dipinse nel 1879 Paysage Bords de Seine (foto), mentre era sulla sponda del fiume con la sua amante. Il collezionista americano Herbert L. May comprò il dipinto a Parigi nel 1926, e sua moglie ed erede Saidie lo diede in prestito per una mostra al museo di Baltimora. Il furto fu scoperto nel 1951, e l’assicurazione indennizzò la sua proprietaria con un assegno di 2.500 dollari.
IL MISTERO
Cosa sia accaduto dopo quella data e come è successo che il quadro sia finito nelle mani della "Renoir Girl" è ancora un mistero, che il giudice Leonie Brinkema ha evitato di indagare. Il suo compito era piuttosto decidere se la donna poteva ritenerne il possesso come desiderava oppure restituirlo. Il magistrato ha concluso che il museo ha documentato con sufficiente chiarezza il furto sessanta anni fa, e quindi il suo possesso inconsapevole non può essere reclamato.
La signora Fuqua aveva tentato di cederlo all’asta nel 2010, ma i curatori dell’istituto avevano bloccato la vendita e ottenuto il sequestro da parte della polizia. Intorno al processo sono poi fioriti altri dettagli: il fratello della signora Fuqua, Owen, ha raccontato al Washington Post di aver visto il quadro in casa molti anni prima il suo presunto ritrovamento. Non ne era rimasto sorpreso perché la mamma dei due è una conosciuta imitatrice dei quadri di Renoir.