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 2014  gennaio 12 Domenica calendario

DE GIROLAMO NELLA BUFERA: «UNA VENDETTA

SESSISTA, ANTI-GOVERNO E PER SOFFOCARE NCD» –

IL PERSONAGGIO
ROMA La piccola Gea piange. Ma non per le vicende della genitrice, mamma Nunzia, il ministro De Girolamo nella bufera. Semplicemente, povera bimba, ha la febbre. Per fortuna c’è la nonna, che la consola. E a Nunzia chi la consola? Prima di partire per Bari, dove Alfano, Cicchitto e gli altri la abbracciano, la baciano la ergono a simbolo della «nuova macchina del fango» nella convention del loro partito neonato, De Girolamo si fa ripetere gli stralci delle intercettazioni che la riguardano per la bega casereccia di presunti favoritismi politico-familiari-ospedalieri-gastronomici in quel di Benevento dove ella è «invidiatissima», a suo dire, genius loci. «Ma chi è quella stronza?», è uno dei passaggi vocali di Nunzia, riunita nel suo cerchio magico, rivolto - secondo le ricostruzioni - alla donna che ha osato fare una multa ad un imprenditore di mozzarelle, Giovanni Perfetto, amico dell’attuale ministro. «Le mozzarelle? E che c’entro io con le mozzarelle?!», si sfoga ora la De Girolamo al telefono, mentre sta per prendere l’aereo per Bari. «La verità - aggiunge - è che sono sciacalli. Questi sciacalli, piccole figurine di paese, m’hanno infilato in un tritacarne mediatico-giudiziario su cui si stanno buttando in tanti, per distruggermi».
LA CLEMENZA
Gli sciacalli le lanciano addosso pure le mozzarelle. Ma lei, ministro, è arcisicura che nel 2012 non guidava nessun comitato d’affari beneventano, per dare l’appalto del bar dell’ospedale Fatebenefratelli a suo zio? «Ma chi, io? Io mai, mai, mai!». «Mai indicato una ditta da favorire». «Mai indicato un primario da piazzare». «Mai aiutato parenti, anche perchè mio zio ha l’appalto di quel bar da trent’anni». E allora? Complotto? Il solito complotto, stavolta bagnato nei cappuccini e nelle brioches di famiglia, insaporito con le mozzarelle dell’amico, aggravato dal conterraneo Clemente Mastella convinto che se fosse stato lui al posto di Nunzia lo avrebbero già «inquisito» e lei ha reagito scrivendogli per sms «sei uno stronzo» e ora un giudice dirimerà il nuovo capitolo della battaglia delle Forche Caudine che stanno proprio laggiù nel Sannio? «Non dico complotto, ma dico vendetta», s’infervora il ministro colta da registratore mentre a casa propria definisce «tirchi» e «stronzi» i dirigenti pubblici che non si piegano ai suoi voleri e a quelli «bisogna far capire chi comanda». Vendetta? «Tre vendette contro di me». Una: «La vendetta sessista. Da parte di una classe dirigente locale che non ha mai accettato che una donna giovane potesse fare carriera». Vendetta numero due? «Stanno montando tutti i nemici del governo su questa montatura, per colpire l’esecutivo attraverso la mia persona. Volevano un capro espiatorio? E hanno inventato questa storia dove io, al massimo, posso aver detto qualche parolaccia. Ma quelli della mia generazione si esprimono così».
LA CULLA
E la terza vendetta? «Contro il Nuovo Centrodestra. Vogliono azzopparci dentro la culla». Lo starebbero volendo grillini, forzisti ossia «garantisti a corrente alternata e solo quando fa comodo a loro» (e qui il riferimento di Nunzia è a Mara Carfagna che sembrava voler aderire alla richiesta pentastellata di dimissioni del ministro ma ieri la berlusconian-salernitana ha fatto dire del suo portavoce che non è vero) e anche i media (c’è dietro lo zampino del Matteo del Pd?) che hanno in antipatia Letta e la sua squadra di ministri giovani e immacolati. «E’ una barbarie quella scatenata contro Nunzia», tuona da Bari l’amico Cicchitto. Lì, sono tutti affianco a De Girolamo. Vittimizzata tre volte. «C’è un continuo di attacchi contro di noi da destra e da sinistra», è lo sfogo di lei. I renziani che insistono su Alfano-Shalabayeva. La bufera su Lorenzin per Stamina e le polemiche anti-Lupi per le navi a Venezia. Complottone?