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 2014  gennaio 11 Sabato calendario

LO SPORT USA È PRONTO AD ACCETTARE I GAY» O NO?


Il 2013 della NH è finito il giorno di Santo Stefano con un articolo pubblicato sullo Houston Chronicle, in cui si rivela che due giocatori degli Oilers nel 1993 erano gay. E il 2014 è cominciato il 2 gennaio, quando Chris Kluwe ha scritto per il sito web Deadspin la sua storia di punter dei Minnesota Vikings fino al giorno in cui, il 6 maggio scorso, è stato tagliato «da due codardi e un reazionario» per il suo attivismo a favore dei matrimoni gay. L’omosessualità è ovviamente tabù in uno sport come il football americano, che ha la mascolinità fra i suoi miti fondanti. Non è tuttavia il più machista. Mai nessun giocatore della Nhl, in attività o ritiratesi, ha ammesso di essere gay. Sei ex Nfl hanno invece fatto outing: David Kopay, un running back, è stato il primo nel 1975 e Kwame Harris, un offensive tackie, l’ultimo nel marzo 2013. Lo Houston Chronicle non fa i nomi, ma sostiene che “erano stati accettati e non emarginati”. Poi cita fra gli altri Lamar Lathon, uno degli Oilers di quell’anno: «Nello spogliatoio tutti sapevano che le cose non erano proprio normali. Ma sai una cosa? Erano compagni di squadra incredibili e se dovessi scegliere qualcuno con cui andare in guerra, prenderei loro per primi. Non ho mai visto tipi così duri». E questo è bastato perché molti concludessero che la Nfl è pronta all’idea di un giocatore gay dichiarato. Nel suo blog su Yahoo! Sports, Frank Schwab ha sostenuto che «il problema dell’accettazione dell’omosessualità in uno spogliatoio Nfl è esagerato. I giocatori vogliono compagni che li aiutino a vincere. Tutto il resto non conta». E Jaime Uribarri sul New York Daily News ha cominciato il suo articolo così: «La domanda se la Nfl è pronta per un giocatore gay ha già avuto una risposta vent’anni fa». Davvero? E allora perché in nessuno dei quattro maggiori sport professionistici americani c’è ancora un giocatore apertamente gay? Alla fine della regular season Nba 2012, il centro Jason Collins ha fatto outing: le reazioni sono state positive ma nessuna squadra lo ha poi preso (il fatto che avesse 34 anni non ha aiutato). L’anno scorso, Brendon Ayanbadejo, ex Baltimora Ravens e strenuo sostenitore dei diritti dei gay, aveva annunciato che quattro giocatori in attività stavano per fare outing: poi si è corretto e non è successo niente. Le statistiche dicono che Kluwe è stato il miglior punter della storia dei Vikings, mn questo non gli ha impedito di essere messo alla porta. Ancora più strana è la vicenda di Kerry Rhodes. Safety per gli Arizona Cardinais, è stato tagliato il 13 marzo 2013, molto dopo la fine della stagione, molto prima del draft e del trainingcamp. Da mesi circolano storie sulla sua presunta omosessualità. In rete ci sono foto che lo ritraggono su un letto con il suo ex assistente personale. Lui ha sempre negato di essere gay e ha perfino ipotizzato di poter essere il padre del figlio avuto in giugno da Kim Kardashian. Nonostante statistiche migliori di quella delle maggior parte dei safety, è ancora free agent.