Fulmini 15/1/2014, 15 gennaio 2014
SI’«L’errore di Allegri? Aver detto troppi sì. Diciamo che è stato troppo corretto, non dico aziendalista, ma corretto sì
SI’«L’errore di Allegri? Aver detto troppi sì. Diciamo che è stato troppo corretto, non dico aziendalista, ma corretto sì. E questo gli è costato caro» (Giovanni Galeone). PAZZIA «Non lo dico per criticare Thohir, ma i presidenti delle squadre di calcio devono avere un amore notevole per la loro formazione, un sentimento che a volte ti porta a fare anche qualche pazzia» (l’ex allenatore dell’Inter Gigi Simoni). LAVORI IN CORSO «Vedo una serie A da lavori in corso. Ci sono nuove idee e belle realtà come Juve, Roma e Fiorentina. Il Napoli ha un’idea di gioco davvero internazionale. Merito di Benitez e Garcia? Non è questione di tecnici stranieri, Conte e Montella sono italiani. Loro per primi hanno portato aria fresca al campionato. E in questo momento storico, le idee sono la vera arma da utilizzare. Siamo sulla strada giusta» (Davide Mangia, allenatore dello Spezia, già ct dell’Under 21 azzurra). STOP «Il mio è uno stop definitivo. Ho 68 anni, è tempo di godermi la famiglia, il relax, il mio cane. Il trofeo? Forse lo metto in cucina» (Jupp Heynckes, premiato dalla Fifa come migliore allenatore del 2013). FINALMENTE «Non sono più giovanissima, ma in un paio di stagioni ancora posso prendermi delle soddisfazioni. Sono qui per ricordarmi come si fanno le gare, per giocarmi tutto senza aver niente da perdere. Sono serena e felice di sciare. Finalmente» (Irene Curtoni, 28 anni, finora un terzo posto nel gigante di Ofterswang nel 2012). CRISI «Con la crisi che si è fatta sentire nei club e Siena che ha diminuito il budget, il livello generale si è abbassato. Ma è invece aumentata la possibilità di emergere spendendo una cifra normale. C’è chi può tesserare sette stranieri, diventa importante saper scegliere gli uomini giusti e lavorare sodo in palestra. Ci sono tanti giovani che vogliono farsi notare, ti seguono, fanno gruppo. I ragazzi stanno bene assieme, si divertono. Proprio come me» (Piero Bucchi, coach del Basket Brindisi, capolista a sorpresa della Sera A). IMPERFETTA «Mi sento gli occhi addosso e ho paura di sbagliare: temo di non potermi permettere di essere imperfetta. Ho le mie fasi, le mie fragilità... Mi sforzo di accogliere qualsiasi risultato con filosofia, ma ancora non riesco a prendere la vita con spirito e leggerezza come vorrei. Poi mi do la colpa, e tutto si appesantisce» (Carolina Kostner).