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 2014  gennaio 11 Sabato calendario

HOLLANDE PRESIDENTE TRISTE ANCHE QUANDO FA LE CORNA


Di Napoleone si racconta che sovente, la sera, si recasse in incognito presso la casa di amanti, vestito in abiti borghesi e accompagnato da qualche servitore, che lo attendeva con la carrozza fino a incontro terminato. Forse per ripetere le gesta del suo illustre predecessore, ma con molto meno stile, il presidente François Hollande si è fatto pizzicare, tra fine dicembre e inizio gennaio, dagli scatti fotografici del settimanale Closer, mentre in scooter, con tanto di casco, raggiunge la casa parigina dell’attrice Julie Gayet dove – scrive il giornale – «ha preso l’abitudine di passare la notte» e si fa accompagnare «da una sola guardia del corpo che custodisce il segreto di questi incontri e porta anche dei croissant ». La pubblicazione delle foto ha suscitato una reazione piuttosto morbida del titolare dell’Eliseo, che ha sì «deplorato l’invasione nella sua vita privata », ma poi promesso «una reazione giudiziaria» cui non ha ancora dato seguito. Più veemente è stata la replica della Gayet che, tramite il suo avvocato, ha chiesto e ottenuto che il settimanale ritirasse dal sito la notizia relativa alla liaison tra l’attrice e il Presidente. L’effetto più dirompente della diffusione degli scatti è stata però la conferma, da un lato, della crisi del rapporto tra Hollande e la compagna Valérie Trierweiler (già ribattezzata, per il caratterino e una gaffe su Twitter, «Rottweiler» e «Tweetweiler »), con cui il leader socialista convive da tempo all’Eliseo, pur da separato in casa; e dall’altro, della relazione con la 41enne star del cinema francese (a sua volta sposata con l’attore Santiago Amigorena), di cui alcuni rumor parlavano già da un anno come dell’amante del Presidente, e che nel 2012 - nel pieno della campagna elettorale - aveva definito Hollande, in uno studio tv, una persona «umile», «disponibile» e «pronta all’ascolto».
Al di là delle reazioni contingenti, l’affaire Hollande-Gayet rappresenta una spia formidabile della decadenza della Francia, attraverso l’immagine di colui che ne dovrebbe incarnare i valori e lo spirito. I rapporti extraconiugali dei presidenti francesi non sono certo una novità inaugurata dal leader socialista, ma il tratto comune che caratterizzava le scappatelle, vere o presunte, dei vari Giscard d’Estaing, Mitterrand o Chirac, era una sostanziale discrezione, un pudore pubblico che impediva loro di rendere note le pur burrascose vicende sentimentali. Su tutto valeva la massima di Napoleone, secondo cui non era immorale avere un’amante, ma non preoccuparsi che la relazione rimanesse riservata. In questo Hollande ha mostrato un’indecorosa caduta di stile: farsi riprendere dai paparazzi in motorino, mentre va di nascosto dalla sua concubina, non è degno di un Presidente, né tanto meno di un tombeur o un «trombeur » de femmes.
La circostanza colpisce, in particolare, per un uomo che ha provato a costruire la sua immagine pubblica nel segno della normalità. Nel 2012, durante la sfida elettorale, Hollande ricordava all’avversario Sarkozy: «Berlusconi è amico tuo», quasi a marcare la propria distanza dal profilo di amatore inquieto dell’allora presidente del Consiglio italiano. Sarkozy, da questo punto di vista, non era certo uno stinco di santo, ma almeno non aveva mai tentato di dissimulare la propria vita privata, anzi – come dimostra la pubblicazione delle foto della sua prima vacanza con Carlà – aveva contribuito a quella spettacolarizzazione dell’Io, che si confaceva al suo egocentrismo, all’importanza del ruolo e alla grandeur della nazione di cui era il rappresentante. Hollande viceversa, il presidente triste e normale, con questa ennesima gaffe, rende palese l’imbranataggine che lo connota nella vita tanto personale che presidenziale. Secondo alcuni interpreti, la sua scappatella altro non è che l’unico tentativo di mostrarsi all’altezza del suo incarico. «Il presidente ha un’amante e quindi è un vero presidente», ha commentato sarcastico un deputato del Partito socialista. Per il resto, segnali di forza durante il suo mandato non ci sono stati. Scaricato da molti candidati del Ps che, durante le prossime amministrative, si affrancheranno da lui, e capace più volte di esibire il pugno di ferro per poi mollare subito dopo la presa (dal caso Leonarda alla politica estera), Hollande manca della fibra del capo di Stato. Re delle contraddizioni («Ha istituito il matrimonio per tutti, ma si guarda bene dal contrarre il suo», ha scritto su La Stampa Alberto Mattioli), verrà forse ricordato per essere passato dai gay (cui ha assicurato le nozze) a Gayet, in un’esperienza di governo tutt’altro che gaia.