Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 03 Venerdì calendario

Mike Tyson, nell’autobiografia appena pubblicata e intitolata True, scrive di aver conosciuto gli abiti di Gianni Versace grazie alle mutande di una giornalista italiana: «Venne a intervistarmi

Mike Tyson, nell’autobiografia appena pubblicata e intitolata True, scrive di aver conosciuto gli abiti di Gianni Versace grazie alle mutande di una giornalista italiana: «Venne a intervistarmi. Era una donna bellissima, più vecchia di me di qualche anno; la portai al piano superiore, facemmo sesso e notai che indossava biancheria intima di Versace». La giornalista era la marchesa Januaria Piromallo Capece Piscicelli di Montebello dei Duchi di Capracotta, che ai tempi collaborava con il Corriere della Sera da New York. Un po’ diversa la versione dell’incontro secondo Piromallo, pubblicata su King nel 1988: «Sono nella sua casa in Connecticut e lo bombardo di domande. Mi presenta la madre adottiva, Camille. Cucino per entrambi un piatto di spaghetti. Si è fatto tardi e non ci sono più treni per New York. “Puoi dormire da me, se vuoi”, mi dice. Non ho scelta e, non avendo portato nulla, mi dà un suo kimono. Mi chiede di poter dormire con me. Ma io gli rispondo che sono fidanzata e non posso». Comunque, alla fine, Tyson in slip si infila sotto le coperte con lei, ma non succede nulla: «Dorme come un bambino, l’ho vegliato fino all’alba».