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 2014  gennaio 14 Martedì calendario

Per i giudici della Corte Costituzionale il premio di maggioranza del Porcellum altera gli equilibri istituzionali • L’Italia accelera sui marò • Alla Grande bellezza il Golden Globe come miglior film straniero • I datori di lavoro non trovano dipendenti sufficientemente preparati • Europa divisa sul taglio alle emissioni di CO2 • L’irlandese ucciso da un italiano dopo una partita a scacchi Porcellum La Corte costituzionale ha depositato la motivazione della sentenza con cui, lo scorso 4 dicembre, ha di fatto azzerato il Porcellum

Per i giudici della Corte Costituzionale il premio di maggioranza del Porcellum altera gli equilibri istituzionali • L’Italia accelera sui marò • Alla Grande bellezza il Golden Globe come miglior film straniero • I datori di lavoro non trovano dipendenti sufficientemente preparati • Europa divisa sul taglio alle emissioni di CO2 • L’irlandese ucciso da un italiano dopo una partita a scacchi Porcellum La Corte costituzionale ha depositato la motivazione della sentenza con cui, lo scorso 4 dicembre, ha di fatto azzerato il Porcellum. Per i giudici il premio di maggioranza provoca una «alterazione degli equilibri istituzionali»: un bonus può esserci, ma con una soglia di accesso. La bocciatura del Porcellum è secca perché «priva l’elettore di ogni margine di scelta dei propri rappresentanti, totalmente rimessa ai partiti». Le liste bloccate possono essere previste solo se corte. In alternativa c’è il voto di preferenza o i collegi uninominali. Il Parlamento, inoltre, è legittimo: «Il principio fondamentale della continuità dello Stato non è un’astrazione». Dopo la sentenza non ci sarebbero problemi per gli italiani ad andare al voto. La Corte si fa carico di scriverlo espressamente: la legge che resta «è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo». Si voterebbe con un proporzionale puro e almeno un voto di preferenza. Marò Il team legale che difende Salvatore Girone e Massimiliano Latorre dall’accusa di omicidio di due pescatori ha presentato alla Corte Suprema dell’India una petizione formale: le chiede di costringere il tribunale speciale incaricato di condurre il processo a formulare immediatamente i capi d’accusa. L’inviato del governo italiano a New Delhi Steffan de Mistura ha spiegato che la mossa «riguarda il ritardo inaudito che le indagini e il processo hanno accumulato, sia l’inaccettabile e possibile utilizzo del Sua Act (la legge indiana per la repressione della pirateria) che automaticamente implica l’utilizzazione della pena di morte». I possibili sviluppi a questo punto: se la Corte Suprema indiana accetta l’istanza sollevata dalla petizione italiana e ordina la formulazione dei capi d’accusa, i marò potrebbero essere imputati sulla base del Sua Act. Allora l’Italia ricorrerebbe a un arbitrato internazionale per portare il processo via dai tribunali indiani sulla base del fatto che Roma ha accettato la giurisdizione indiana sul caso solo se consona con la Costituzione italiana che esclude la pena capitale. Oppure potrebbero essere imputati secondo leggi ordinarie, che non prevedono la pena capitale, e in quel caso il processo a Delhi potrebbe iniziare. Se la Corte Suprema rifiuta la richiesta del team legale dei militari e conferma di fatto l’impasse processuale, l’Italia potrebbe ricorrere comunque alla Corte permanente di arbitrato dell’Aja, appellandosi al fatto che da un anno la Corte Suprema indiana ha deciso l’istituzione del tribunale speciale ma non si è ancora arrivati alla definizione dei capi d’imputazione (Taino, CdS). Golden Globe La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha vinto il premio Golden Globe come miglior film straniero. Scrive Paolo Mereghetti sul CdS: «Adesso la scaramanzia è di rigore, ma che la vittoria ai Golden Globe sia un viatico molto importante per arrivare alla statuetta dell’Academy è molto più di un augurio. Quasi una statistica. Che negli ultimi tre anni si è puntualmente avverata con In un mondo migliore (2011), Una separazione (2012) e Amour (2013): tutti vincitori del Golden Globe e poi dell’Oscar». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Lavoratori Un rapporto McKinsey su 8 Paesi Ue presentato a Bruxelles: il 47% dei datori di lavoro italiani riferiscono che le loro aziende sono danneggiate dalla impossibilità di trovare i lavoratori giusti, e questa è la percentuale più alta fra tutti i Paesi esaminati. Infatti ha lo stesso problema il 45% degli imprenditori greci, il 33% degli spagnoli, il 26% dei tedeschi. C’è anche scritto: «Datori e fornitori di lavoro o di istruzione hanno percezioni molto differenti. Il 72% degli educatori in Italia pensano che i ragazzi abbiano le attitudini di cui avranno bisogno alla fine della scuola; ma solo il 42% degli imprenditori concorda con questo. La percezione di questo divario riflette una mancanza basilare di comunicazione. Solo il 41% dei datori di lavoro dice di comunicare regolarmente con i dirigenti delle scuole, e solo il 21% considera questa comunicazione effettiva». In Italia, il bisogno imprenditoriale di una buona conoscenza dell’inglese fra i propri dipendenti è soddisfatto solo dal 23% degli aspiranti, quello di una competenza informatica appena dal 18%, la richiesta di creatività dal 19%. Ciò si riflette nella percentuale di chi trova lavoro in un’azienda dopo avervi fatto uno stage: solo il 46%, mentre la media europea è del 61% (Offeddu, CdS). Gas Il taglio delle emissioni di gas del 40% divide l’Europa. A Bruxelles si sta discutendo sul tetto alle emissioni di CO2 e sulla quota di energia che dovrà essere coperta dalle energie rinnovabili, come il solare e l’eolico. In sostanza si tratta di aggiornare la politica del cosiddetto «20-20-20» (20% di riduzione di emissioni rispetto al 1990, 20% di rinnovabili, 20% di maggior efficienza, il tutto entro il 2020) adottata fino a oggi. La maggioranza vorrebbe fissare il tetto alle emissioni al 40% entro il 2030, ma alcuni, tra cui Tajani, temono che l’obiettivo metta in difficoltà la competitività delle imprese e quindi propongono di fermarsi al 35% (Agnoli, CdS). Delitto Tom O’Gorman, 39 anni. Ex giornalista, ricercatore e collaboratore dell’organizzazione cattolica Iona Institute. A Castleknock, quartiere nord di Dublino, aveva una villetta dove, da pochi mesi, ospitava l’italiano Saverio Bellante, 34 anni, emigrato dalla Sicilia per fare l’assistente della clientela nella multinazionale farmaceutica Allergan. L’altra notte stavano giocando a scacchi quando cominciarono a litigare. Finì che Bellante accoltellò O’Gorman e ne mangiò gli organi interni prima di chiamare la polizia (al cadavere manca un polmone, ma gli inquirenti non hanno diffuso particolari perché «troppo macabri». Agli agenti intervenuti sulla scena del delitto è stata fornita assistenza psicologica. «È uno degli episodi di violenza più orribili nella storia irlandese», ha detto una fonte al Sun). A proposito dell’italiano, uno suo amico di Palermo ricorda: «Lo conosco da quando siamo nati, siamo cresciuti insieme in un quartiere difficile, nel nostro gruppo lui era quello più sano, sempre con la testa sulle spalle, mai una lite o qualcosa fuori dall’ordinario». Nella notte tra sabato e domenica, in una bella villetta a nord di Dublino.