Alessandro Oppes, Il Fatto Quotidiano 11/1/2014, 11 gennaio 2014
TUTTE LE DONNE DEL PRESIDENTE
Il potere, lo diceva Henry Kissinger, è “un afrodisiaco assoluto”. Mettici poi il misterioso fascino sensuale del palazzo dell’Eliseo - sicuro che ha molto a che fare con le origini, quando Luigi XV lo lasciò in dono alla sua amante ufficiale, Madame de Pompadour, che nell’opera di restaurazione non tralasciò l’allestimento di una sfarzosa “grande alcove” - ed ecco che non stupisce neanche l’ultima di una serie infinita di avventure presidenziali. Protagonista, questa volta, François Hollande, irritatissimo al punto da pensare alla querela di fronte alla pubblicazione, sulla rivista Closer, di uno “scoop” su una presunta relazione galeotta con l’attrice Julie Gayet. Ampio reportage corredato di foto per mostrare come il presidente si muova nella notte parigina per raggiungere a domicilio la sua amante a bordo di uno scooter, scortato solo da una guardia del corpo investita della fondamentale missione di “portare i croissant”.
HOLLANDE NON SMENTISCE
“l’amour secret” (del quale peraltro si vociferava già all’inizio dello scorso anno), ma “deplora profondamente la violazione della vita privata a cui ha diritto come qualunque cittadino”. Gayet, una cinquantina di film nei suoi vent’anni di carriera - uno recentie ha per titolo “L’art de séduire” - durante l’ultima campagna elettorale aveva testimoniato in un video il suo sostegno entusiasta al candidato socialista: “Umile, formidabile, un gran ascoltatore”.
È solo l’ultimo capitolo di una telenovela di palazzo infinita, inarrestabile. Perché Hollande, ancora formalmente legato alla giornalista Valérie Trierweiler (risiede all’Eliseo, ma fanno vita separata) dopo aver messo fine al rapporto con l’ex candidata alle presidenziali Ségolène Royal, da cui ha avuto 4 figli, evidentemente non vuol essere da meno del predecessore Nicolas Sarkozy sul fronte degli affari di cuore. Tre le donne anche nella vita dell’ex uomo forte del centro-destra, il primo in Francia a divorziare in pieno mandato presidenziale (la seconda moglie, Cécilia Ciganer-Albéniz, lo pianta subito dopo le elezioni), oggi sposato - non senza rumors di crisi - con Carla Bruni. Poca cosa, però, rispetto alle performance dei loro predecessori della Quinta Repubblica, eccezion fatta per il fondatore Charles De Gaulle, per 50 anni inseparabile compagno dell’amata Yvonne Vendroux. Ci sarà pure una ragione se, nel loro accuratissimo libro “Sexus politicus”, due saggisti di prestigio come Christophe Dubois e Christophe Deloire, si azzardano a coniare l’irriguardosa espressione “la présidence phallique”.
VALÉRY GISCARD d’Estaing scherzava sulle sue riconosciute doti amatorie: “Io ero innamorato di 17 milioni di donne francesi. Loro lo notavano, e mi votavano”. Tra le tante, però, pare avesse una particolare predilezione per la protagonista di “Emmanuelle”, Sylvia Kristel, e per Brigitte Bardot. Si parlò anche di una possibile liaison con Lady D, che lui stesso contribuì indirettamente ad alimentare con il romanzo “La principessa e il presidente”. Giscard era assiduo frequentatore di un alberghetto di campagna dal significativo nome di “Le petit coq aux champs”, il galletto sfrenato.
La fama di amante frenetico di Jacques Chirac, con buona pace dell’arcigna moglie Bernadette, era tale che si conquistò il soprannome di “tre minuti, doccia compresa”. Una presunta relazione, sempre smentita, con Claudia Cardinale, e un ipotetico figlio segreto in Giappone, sono solo due delle voci che circolano sul suo conto.
Quanto a François Mitterrand, una parola definitiva la scrive in un libro di memorie il suo autista personale Pierre Tourlier. Che narra della sua vorticosa esistenza “su due piani”. Uno era quello della “doppia vita ufficiale”, diviso tra la moglie Danielle e Anne Pingeot, madre della sua figlia “illegittima” Mazarine. L’altro era costituito dalle incessanti scappatelle, capaci di sfiancare non lui ma l’autista. “Poteva andare a letto con tre donne diverse in una stessa notte”.