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 2014  gennaio 11 Sabato calendario

SE L’EMERGENZA DIVENTA SPETTACOLO


In attesa di Luisella Costamagna, che a fine mese introdurrà la serie «Giovani a rischio», il nuovo canale di Sky «CI Crime Investigation» propone episodi di docu-fiction basati su reali telefonate al 911 (giovedì, ore 22). Nel Nord America, il 911 è il numero unico d’emergenza: collega a una centrale operativa che coordina l’intervento di polizia, vigili del fuoco, sanitari. L’operatore dev’essere capace non solo di far intervenire prontamente i soccorsi, ma anche di dialogare con chi chiede aiuto, prestando un primo fondamentale sostegno psicologico.
«Panic 9-1-1» utilizza le vere telefonate come una sceneggiatura e ricostruisce nei minimi particolari l’incidente. Qualcosa del genere era stato tentato anche in Italia («Pronto emergenza», «Pronto Polizia»…) con esisti non troppo gratificanti. «La vita appesa a un filo» (questo il titolo italiano) può contare sulla buona fattura della finzione e sulla capacità di esaltare la suspence delle telefonate.
Un esempio. In Colorado, una donna è inseguita dentro casa da un ladro molto mal intenzionato; si rifugia con il figlioletto nella cabina armadio della stanza da letto e da lì telefona al 911. La telefonata è straziante ma è resa ancora più angosciosa da un timer che scandisce il tempo d’intervento delle forze di polizia. Stesso meccanismo per un incidente in montagna. Un escursionista viene travolto da una valanga ma miracolosamente riesce a mettersi in contatto con il 911. Qui addirittura c’è un doppio tempo che cadenza il dramma: il tempo d’intervento del soccorso alpino e la durata della batteria del cellulare.
I filmati sono in bianco e nero, mentre le interviste (vere) ai telefonisti del 911 sono a colori. Non è semplice mescolare finzione e realtà: certo, la registrazione delle telefonate ha già una sua carica drammaturgica che facilita molto il lavoro, ma guai a sbagliare recitazione!