Marco Malvaldi, La Stampa 11/1/2014, 11 gennaio 2014
GLI ITALIANI? SONO 57 TIPI DIVERSI
La biodiversità tra le diverse popolazioni italiane è il segnale di un passato glorioso: un passato in cui, favorito dalla geografia, il Paese era un autentico crocevia dei popoli, delle culture e delle ricchezze del mondo. Così, un tempo, forti della nostra importanza, importavamo ricchezza genetica, con i metodi più diversi.
Talvolta accoglievamo, talvolta schiavizzavamo, altre volte ci invadevano. Spero sinceramente che noi italiani tutti, eredi di questo rutilante patrimonio genetico, non facciamo l’errore di fare sfoggio in modo molto italico di tale diadema: facendo vedere al resto d’Europa la nostra incredibile varietà genotipica, frutto come si diceva di un glorioso tempo che fu, mentre intanto il presente va a rotoli. Avere un patrimonio intrinseco così vasto è un’ottima base di partenza; però, a chi fosse convinto che la genetica basti a garantire ottime prospettive, vorrei rammentare un piccolo esempio.
Nel 2003, alcuni ricercatori annunciarono di aver scoperto il segreto della velocità degli sprinter giamaicani. Il nocciolo della scoperta risiedeva nel fatto che particolari variazioni in un gene chiamato Actn3 favorivano la funzionalità delle fibre muscolari «veloci», e che il 98% circa della popolazione giamaicana mostrava tale variazione. Molto interessante, no?
Peccato che ulteriori ricerche abbiano mostrato che i keniani (i quali, pur mietendo allori da decenni nelle competizioni di lunga durata, non hanno mai vinto nemmeno una gara condominiale sulle gare veloci) hanno una frequenza di tale variazione superiore a quella dei giamaicani stessi. Il fatto che gran parte della popolazione keniana corra più di dieci chilometri al giorno tutti i giorni per andare a scuola, evidentemente, deve avere qualche importanza.
(Attenzione: le righe che precedono sono ispirate dalla convinzione che la diversità genetica sia ricchezza e che nella biodiversità risieda intrinsecamente la robustezza di un ecosistema. Se qualcuno pensasse il contrario, temo ci voglia ben altro che un articoletto del Malvaldi per cambiare idea).
Marco Malvaldi*
*Scrittore, è autore di «Milioni di milioni», ironica indagine di un genetista e un’archivista sul mistero di Montesodi Marittimo, immaginario «paese più forte d’Europa»