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 2014  gennaio 11 Sabato calendario

LA CALIFORNIA TORNA RICCA E RIAPRE L’ERA DELLA SPESA


Se la California anticipa ancora le tendenze, dalla rivoluzione digitale al surf, è lecito aspettarsi che in fondo al tunnel ci sia la luce. Parliamo del tunnel economico, e del bilancio annuale da 155 miliardi di dollari preparato dal governatore Jerry Brown, che prevede insieme un aumento delle spese dell’8,5% e una continua riduzione del debito. Miracolo o miraggio?
Negli anni scorsi la storia era sempre stata la California sull’orlo della bancarotta, e infatti nel 2011 Brown aveva ereditato da Arnold Schwarzenegger un deficit di 26,6 miliardi di dollari, oltre debiti complessivi che il governatore calcola oggi in 354,5 miliardi. È vero che la crisi economica aveva penalizzato in maniera particolare la California, ma forse Jerry aveva ragione quando diceva che i suoi predecessori avevano avuto un approccio un po’ imprudente: «Alleluja, spendiamo!».
Brown è un democratico, uno di quelli considerati l’ala sinistra del partito, e in passato aveva già fatto il governatore, dal 1975 al 1983. Stavolta però ha deciso di indossare l’abito della responsabilità fiscale, e quando è tornato a Sacramento ha fatto due cose: continuare i tagli alle spese, e chiedere agli elettori di approvare un aumento temporaneo delle tasse.
La sua scommessa ha funzionato, anche perché l’economia ha iniziato una timida ripresa, che ha beneficiato questo stato sempre all’avanguardia. Risultato: il bilancio prevede un surplus di 4,2 miliardi. I colleghi democratici stanno già premendo, affinché Brown usi i soldi per tornare alla politica «allelujah, spendiamo». Ma lui, che punta ad essere rieletto come salvatore dello stato, fa il saggio: «Non è il momento di prendere iniziative rischiose, non siamo ancora fuori dai guai». Quindi da una parte propone di aumentare le spese, ma dall’altra vuole anche continuare a limare il debito. L’8,5% di nuovi investimenti riguarda il futuro, nel senso che 11 miliardi andranno a scuole e università, poi ci sono iniziative per l’ambiente, ma anche 300 milioni per sviluppare infrastrutture come le ferrovie veloci.
Nello stesso tempo il governatore vuole ripagare 11 miliardi di debiti, compresi i 4 miliardi di «recovery bond» emessi da Schwarzenegger, e mettere da parte 1,6 miliardi per un fondo di garanzia contro eventuali emergenze future. Quindi chiederà agli insegnanti di rivedere le modalità di pagamento delle loro pensioni, che da sole valgono 80 miliardi di debito, su 218 miliardi dovuti in prospettiva a tutti i dipendenti pubblici.
È il nuovo modello California da esportazione? La situazione qui è particolare: se questa regione fosse una nazione indipendente, col suo pil entrerebbe di diritto nel G8. In più le aziende all’avanguardia che ospita, a partire da quelle della Silicon Valley, si sono giovate più di altre della timida ripresa. Colpisce, però, che mentre gli Stati Uniti sollecitano la Germania a stimolare la domanda interna, la California, con prudenza, torna a spendere.