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 2014  gennaio 14 Martedì calendario

CENERENTOLA

«Non siamo più una Cenerentola, da anni siamo competitivi, abbiamo fatto dodici punti in Champions League, la qualificazione l’avremmo meritata. Inoltre, abbiamo Higuain, un giocatore straordinario. Certo, ci manca lo stadio, e così è complicato rispettare il fair play finanziario quando gli altri fatturano cinque volte più di noi» (il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis).

MASCHILISMO «È vero, Yelena Isinbayeva è stata la prima donna sopra i 5 metri, eppure non mi ha fatto mai impazzire. Il gesto atletico dell’asta femminile non è bellissimo e non è questione di maschilismo. Onore al me­rito, ha vinto due Olimpiadi e tre Mondiali, però non mi ha mai emozionato» (Giuseppe Gibilisco, l’ultimo italiano campione del mondo di atletica leggera, nel 2003, a Parigi).

RIBASSO «Dopo sei anni, la famiglia sta bene qui a Siena e la società aveva puntato su di me per aiutare i nuovi. Contratto al ribasso? Non è la prima volta, è la terza. Capisco la crisi, era giusto venire incontro a un club che mi ha dato tanto, a livello monetario e di carriera» (Tomas Ress, 33 anni, detto “Il Nonno”, ala del Montepaschi di Siena).

SVOLTA «La svolta della mia carriera è arrivata dopo Treviso. Nell’estate successiva ero senza contratto, mi cercavano solo in Legadue. L’unica a contattarmi in Serie A fu Pesaro, per portarmi a casa e ridarmi fiducia. Mi chiusi un mese e mezzo in palestra e in garage a fare pesi con mio padre Rudy: lui mi fece capire che avevo bisogno di una svolta» (Daniel Hackett).

CROSS «Tutto è iniziato grazie a una semplice settimana bianca: andai con i miei genitori e rimasi folgorato dal cross: sono altoatesino, e come tutti cominciamo dallo sci, ma a 13 anni cambiai» (lo snowboarder Omar Visintin, leader della Coppa del mondo di cross).

VIBRAZIONI «Continuo a litigare con i nuovi sci. Le vibrazioni continue mi levano controllo, non riesco a trovare stabilità per impostare le linee che vorrei. I cavalli ci sono, ma le vibrazioni mi levano l’equilibrio per riuscire a scaricare tutta la potenza. Ma è vero che questo sport è sempre più di forza, quando in una specialità diventa più bello il gesto atletico delle donne significa che qualcosa non va» (il gigantista Massimiliano Blardone).