Il Post 12/1/2014, 12 gennaio 2014
C’È UN CASO DE GIROLAMO?
Domenica 12 gennaio Repubblica ha titolato in prima pagina “De Girolamo, il PD all’attacco”. Secondo Repubblica il Partito Democratico avrebbe chiesto al ministro delle Politiche Agricole, Nunzia de Girolamo, ex PDL passata lo scorso novembre al Nuovo Centro Destra, di riferire in Parlamento su alcune sue conversazioni registrate nel 2012 nelle quali discuteva di consulenze, appalti e ispezioni con alcuni dirigenti dell’ASL di Benevento, pur non avendo alcun incarico ufficiale relativo alla sanità (per questi fatti De Girolamo non risulta essere indagata).
La storia è cominciata il 4 gennaio, quando il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune registrazioni realizzate da Felice Pisapia, ex dirigente della ASL di Benevento che al momento è indagato in un’inchiesta per alcune fatture gonfiate, appalti truccati e appropriazioni indebite. Le registrazioni sono state realizzate nel corso del 2012 nella casa di De Girolamo, in provincia di Benevento, e consegnate poi dallo stesso Pisapia ai magistrati (quindi occhio: non sono intercettazioni). All’epoca De Girolamo era una deputata del PDL ed era coordinatore provinciale del partito. Nelle registrazioni, De Girolamo trattava diverse questioni relative alla sanità nella provincia di Benevento – appalti, scelta di dirigenti e consulenze – pur non avendo alcun incarico ufficiale.
La questione più delicate rivelata dalle registrazioni è relativa alla gestione di un bar all’interno della clinica Fatebenefratelli di Benevento. Si tratta di una faccenda complicata, nella quale, a quanto sembra, la clinica avrebbe dovuto pagare una certa cifra per un passaggio di licenza del bar tra alcuni parenti di De Girolamo. La clinica non sarebbe stata disposta a pagare e De Girolamo quindi avrebbe chiesto di intervenire ad alcuni dirigenti dell’ASL, tra cui Pisapia che aveva in tasca un registratore acceso. De Girolamo avrebbe detto: «Facciamogli capire che un minimo di comando ce l’abbiamo, altrimenti mi creano coppetielli con questa storia, mandagli i controlli e vaffanculo».
Il caso politico però sembra meno consistente di quanto potrebbe apparire leggendo i giornali: nello stesso articolo Repubblica ammette che sulla questione né il presidente del Consiglio Enrico Letta né il segretario del PD Matteo Renzi hanno fatto dichiarazioni ufficiali. Nel pezzo mancano anche dichiarazioni di singoli esponenti del PD che chiedano chiarimenti. L’articolo di Repubblica però è ricco di voci anonime di “renziani” e altri membri del PD che sarebbero intenzionati a chiedere al ministro di riferire in Parlamento. Nell’articolo si parla a lungo anche di un rimpasto del governo (che porterebbe alla nascita di un secondo governo Letta, cioè di un cosiddetto “Letta-bis”), che viene dato per sicuro entro le prossime due settimane. In questo ipotetico rimpasto De Girolamo perderebbe il ministero delle Politiche agricole proprio a causa delle registrazioni pubblicate a dicembre. Nunzia De Girolamo ha ammesso di aver «sbagliato nell’usare espressioni poco eleganti, anche se le ho usate in casa mia e sono state registrate abusivamente e illegalmente».
In realtà finora gli unici ad aver chiesto al ministro di riferire in Parlamento sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del M5S ha dichiarato che «venire a riferire in aula sarebbe il minimo». Altri parlamentari del M5S, come il deputato Andrea Cecconi, hanno chiesto al ministro di dimettersi.
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Aggiornamento 15.30 – Nunzia De Girolamo ha annunciato con un messaggio sul suo sito che è disponibile «a chiarire al più presto in Parlamento» la vicenda delle registrazioni del 2012 nelle quali discuteva di appalti, consulenze e ispezioni con alcuni dirigenti della ASL di Benevento.